Dissento dall’idea maggioritaria che l’Inter abbia vinto a Cagliari perchè è ritornata al 4-2-3-1. Con il modulo a tre i nerazzurri hanno giocato alla pari contro la Juve e vinto in maniera impeccabile con l’Empoli. Con la Roma è andata male, ma per una questione di interpreti, non di moduli. Perisic come tornante non ha funzionato, così come Brozovic trequartista. La colpa ricade sempre sull’allenatore, Mourinho che fece fare il terzino a Eto’o fu considerato un genio, Pioli che ha fatto fare il terzino a Perisic è un pirla, a seconda del risultato, ma forse è giusto così. Il calcio non è teoria, ma risultati. D’altra parte il bravo allenatore chi è? Quello che esalta le individualità dei singoli o quello che convince i singoli a sacrificarsi per la squadra? Tutte due vengono elogiati o criticati, ma sempre in base ai risultati. In attesa di risposte più soddisfacenti, a Cagliari è emerso che giocatori come Medel, Miranda, Gagliardini, Banega, Perisic e Icardi sono quelli in grado di trascinare la squadra, tutti gli altri hanno bisogno che la squadra giri per esprimersi al meglio e quindi che i sopracitati li trascinino. Altro dato: Pioli le ha vinte tutte tranne contro Juve, Napoli e Roma, le prime tre. L’Inter è arrivata quarta l’anno scorso ed è ad oggi sostanzialmente la quarta forza del campionato, perchè questo rispecchia i reali valori dell’organico. Non condivido chi sostiene siamo già al livello delle prime tre o di Roma e Napoli, la squadra è piena di elementi validi, ma immaturi, incostanti, che non hanno mai vinto nulla, non tutti di grande qualità, allenatori come Mancini e Pioli hanno fatto quello che hanno potuto, forse non sono riusciti a fare la differenza, ma non hanno nemmeno sottratto nulla al netto di una formazione magari sbagliata con Fiorentina e Roma, per la quale sono stati messi in croce. Gli acquisti fatti quest’estate sono buoni o discreti, ma non hanno fatto fare quel salto di qualità che si sperava, a fronte in alcuni casi di spese ingenti (anche se è vero che ormai i prezzi sono questi), in altre di ottime operazioni di mercato. Ha poco senso parlare di rimpianti per i punti persi ad inizio stagione, frutto di una scelta scellerata a dieci giorni dall’inizio del campionato, ma salutata da molti tifosi con esultanze scomposte e in alcuni casi volgari. Potere dei social networks. La società sembra essere quasi uscita dal caos transitorio che la attanagliava l’estate scorsa, i rimpianti, i se e i ma non servono a nulla. Ora godiamoci questo finale di campionato.