Questa sera l’Inter scenderà in campo nello stadio più all’inglese d’Italia. Il Luigi Ferraris di Genova, per tutti Marassi, infatti, sembra veramente uno stadio d’oltremanica, con le gradinate ripide e attaccate al campo, costruite su più piani e le muratore color rosso mattone ai lati, ovviamente interamente coperto.
Tecnicamente è il campo più antico d’Italia ancora in attività: inaugurato nel 1910, sorgeva all’interno della proprietà del marchese Musso Piantelli, socio del Genoa, mentre il Doria (genitore dell’attuale Sampdoria), giocava su un campo adiacente.
Ma lo stadio fu interamente demolito alla fine degli anni ’80 e ne fu costruito uno nuovo, quello attuale, in vista dei mondiali italiani del 1990. Anche il terreno ovviamente non è più lo stesso, oggi è parzialmente sintetico per cercare di sopperire al problema del drenaggio della pioggia, che tante difficoltà ha creato negli ultimi anni con diverse partite sospese per impraticabilità del campo.
Nel nuovo Marassi inizialmente i settori ospiti furono posizionati nel parterre dietro le porte, poi furono sistemati in tribuna laterale, le cosiddette gabbie, da dove assistetti ad un Sampdoria-Inter nel 1998, in condizioni decisamente precarie e con l’uscita e l’ingresso che consistevano in cunicoli senza nessuna misura di sicurezza. Non sappiamo qual è la condizione attuale, ad ogni modo la capienza è di circa 2000 posti, mentre tutto lo stadio contiene 36000 spettatori, ma in passato arrivò fino a 60000.
Da anni a Genova si discute di costruire un nuovo stadio, ma in maniera del tutto teorica.