Kondovai? E sopratutto con chi vai? Sono queste le domande che Spalletti vorrebbe fare al Kondonnato a restare, scomparso nelle ultime ore. Lui, Goffredo Kondogbia, non ne ha voluto sapere delle piccole promesse del suo allenatore, che fa rima con mezze, e ha fatto perdere le sue tracce, un po’ come i palloni finiti al terzo anello, un po’ come quella volta che lasciò lo stadio dopo che De Boer lo sostituì al ventesimo del primo tempo. L’ultima volta che lo hanno visto, aveva segnato da metà campo, ma nella porta di un incredulo Padelli, da allora era in stato confusionale. Forse qualche sfottò di troppo dei compagni, che hanno iniziato a chiamarlo Konduferridastiro, forse la voglia di cambiare aria e le grandi promesse del Valencia, che gli ha offerto pane e vino nell’orto, forse il ruolo di taglialegna che Spalletti gli aveva ritagliato per le ultime mezz’ore gli stava stretto, in un centrocampo divenuto improvvisamente più raffinato di lui. Ma questa kondottia non viene ammessa da Suning, che Kondosberloni manda il poveretto in tribuna, con tanto di multa salata. In cinese Kondogbia si scrive Kondiscimi il riso cletino.
Fonte: Satira CalcioInter