Cari amici, ho preso la cessione di Kovacic con un certo distacco. No, tranquilli, ovviamente mi spiace moltissimo e ne ero fermamente contrario, ma onestamente mi chiedo se val la pena prendersela ancora di fronte ad una società che non impara nulla dai propri errori. Pirlo, Coutinho, ora Kovacic fanno parte della stessa storia. Le parole rilasciate alla Gazzetta da Luisito Suarez, uno che di numeri dieci se ne intende, non possono essere ignorate: “Matteo doveva diventare un punto fermo del futuro e si capisce vedendolo giocare che è un giocatore di livello superiore rispetto agli altri. Il paragone con Pirlo ci sta, eccome: anche Andrea fu ceduto senza avere la pazienza di aspettare che maturasse e poi è diventato il giocatore che sappiamo”. Certo, Mateo era anarchico e individualista, ma la storia dell’Inter è fatta di giocatori di questo tipo, non solo nelle due epoche morattiane, si pensi a Meazza, Skoglund, Beccalossi e tanti altri. La sfida di ogni allenatore interista è sempre stata quella di coniugare il gioco di squadra con le forti individualità, o forse non è più così? Stiamo forse diventato anche noi una squadra come tutte le altre, muscolare, fatta di soldatini di cassaniana memoria? Anche Mancini si è detto dispiaciuto, ha parlato di sacrificio sull’altare del Fair Play Finanziario, ma sappiamo che il FPF è poco più di uno spauracchio, una norma ingigantita dai media i cui effetti sono in realtà minimi e che Platini vuole ulteriormente ammorbidire proprio per venire incontro a Thohir e Mister B. Forse quella del Real era davvero una offerta che non si può rifiutare, ma sarebbe bello che qualcuno si prendesse la responsabilità di questa cessione figlia di nessuno. Mancini potrebbe dire che lui Kovacic non lo ha mai visto bene e preferisce Medel nel ruolo di regista, Ausilio potrebbe ammettere che non è riuscito a vendere gli altri dieci giocatori in esubero, Thohir potrebbe smentire la fama di spendaccione che la stampa antiinterista gli ha dipinto addosso solo per polemizzare con l’Inter, quando è vero il contrario casomai. Chiudiamo allora con una battuta spiritosa di un tifoso letta su Twitter, prima che anche l’ironia venga abolita dal Dna interista: “Non ho paura della cessione di Kovacic, ma di come useranno i soldi incassati i nostri dirigenti”.