La Juve impaurita

E così la corazzata Juve ha avuto paura dell’Inter. Non che l’Inter non ne avesse, ma alla lunga Mazzarri è stato più coraggioso di Conte e nel secondo tempo ha provato a vincere la partita. Ma alle squadre in fondo andava benissimo l’innominato pareggio, d’altronde i segnali si erano già visti alla vigilia, con le parole di grande rispetto di Conte per Mazzarri, il quale a sua volta aveva detto di non pensare alla vittoria, ma alla prestazione (difensiva) della squadra. Si aggiunga che le due società si trovano unite in una strana alleanza di larghe intese in Lega e perciò non si è arrivati alla partita con le solite polemiche incendiarie, pure è caduto nel vuoto l’outing juventino di Abete. Già detto del cambio Taider-Icardi, con Alvarez spostato mezz’ala, che ha portato al gol del vantaggio, ma anche alla marcatura più soft di Alvarez su Vidal, detto anche di come Pirlo è stato ingabbiato da Cambiasso, Avarez e Palacio, resta da dire di come le mezz’ale si sono annullate e in una partita così bloccata avrebbero fatto comodo degli esterni più guizzosi. Ha provato a porre rimedio Conte inserendo Isla al posto di Lichsteiner, ma non è cambiato molto. Gli unici cross pericolosi, calci d’angolo a parte, sono stati uno di Nagatomo e uno di Palacio, quello decisivo di Asamoah e uno di Tevez nel finale. A questo punto alla Juve non restavano che i lanci e i passaggi dalle retrovie, ma Bonucci impostava da posizione troppo arretrata per rendersi pericoloso e qualora c’era Ranocchia ad anticipare Vucinic sui lanci, mentre Jesus usciva su Tevez non permettendogli le sponde. L’unico ad avere spazio era Chiellini, perchè Guarin si preoccupava esclusivamente di marcare (male) Pogba e non saliva ad affrontarlo. D’altronde in due squadre così speculari il confronto è facile e inevitabile. Le mezz’ale sono quelle che devono fare il lavoro più oscuro, devono marcare la mezz’ala avversaria, aiutare il terzino nei raddoppi e affrontare il difensore laterale quando questi supera la metà campo per impostare. Pogba è stato perfetto in questo, ha chiuso su Campagnaro, marcato Guarin e raddoppiato Jonathan. Dall’altra parte invece Guarin seguiva solo Pogba, ma dava campo a Chiellini ed è mancato il suo raddoppio quando Asamoah ha saltato Jonathan nell’azione del pareggio. Quasi identico l’atteggiamento delle due squadre in fase difensiva, nessun pressing alto e squadre che attendono, ma era la Juve a tenere il baricentro più basso, Pirlo lo portava sui 27-28 metri, mentre Cambiasso lo teneva intorno ai 33 metri, mentre la linea difensiva della Juve in fase d’impostazione non era quella vista all’altezza della linea di centrocampo come contro la Lazio, ma ben più indietro. Mazzarri ha provato più a vincere nel secondo tempo, ma sono mancati i break di Guarin, detto di Campagnaro bloccato da Pogba,si è allora sentita l’assenza di Kovacic nella costruzione del gioco, impensabile l’Inter senza di lui. La Juventus ha fatto più possesso palla nel primo tempo, ma l’Inter ha fatto qualche azione in più grazie a Palacio, è cresciuta nel secondo tempo, ma ha accusato il colpo del pareggio rischiando di perdere nel finale. Questo pareggio va accolto bene, era irrazionale quanto comprensibile l’euforia intorno alle due vittorie contro le squadrette Genoa e Catania, sarebbe altrettanto assurdo deprimersi per la mancata vittoria sulla Juve.

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