Partiamo dalla fine? quando Mazzarri aspetta l’81’ per cambiare qualcosa in attacco inserendo Ruben Botta? O dall’inizio, quando per la quarta giornata consecutiva il tecnico propone la fallimentare linea mediana Kuzmanovic-Cambiasso? Partiamo dalla fine, perchè c’è anche da dire che Mazzarri non solo fa un cambio tardivo, ma sceglie di tenere in campo un imbarazzante Milito, togliendo Jesus e spedendo Ruben Botta a fare l’ala destra. L’Inter chiude con un 4-4-2 con Palacio e Milito coppia d’attacco, Kovacic-Taider coppia mediana, Botta e Alvarez sulle fasce, difesa a quattro Jonathan-Campagnaro-Rolando-Nagatomo. Avrebbe avuto più senso togliere Milito e chiudere con un 3-4-3 con Botta, Alvarez, Palacio in attacco, Jonathan e Nagatomo esterni alti, Taider-Kovacic mediani e il terzetto difensivo immutato. Vogliamo salutare la coraggiosa sostituzione di Cambiasso? Ma no, l’inamovibile si era fatto male, sennò mica lo toglieva. Certo è che Taider con i suoi limiti tecnici e quella palla persa facendosi prendere alle spalle, comunque dà un po’ di freschezza al centrocampo e la coppia Taider-Kovacic dà un minimo d’intensità rispetto al centrocampo imbalsamato Kuzmanovic-Cambiasso e concede una sola occasione. Il Catania ha prevalso sulle fasce con la catena di destra Bellusci-Peruzzi-Izco (poi Gyomber-Izco-Rinaudo) e la catena di sinistra Rolin-Biraghi-Rinaudo (poi Rolin-Biraghi-Almiron), non ha mai sofferto sui calci piazzati e si è concesso più di un break in attacco. Jonathan a fine partita spiega che ormai gli avversari conoscono i nostri schemi sulle fasce a memoria. Chissà se Thohir pensa ancora che il gioco di Mazzarri è exciting. Intanto a quest’ora un anno fa Stramaccioni aveva sei punti in più. Complimenti a Biraghi, esterno sinistro del Catania, in comproprietà con l’Inter, chissà se mai lo vedremo con la maglia nerazzurra.