Il Cesena è già retrocesso, occasione troppo ghiotta per fare risultato

Con sei sconfitte consecutive tra la 23′ e la 28′ giornata il Cesena ha compromesso il suo già traballante campionato. Inutili poi i seguenti cinque pareggi consecutivi, nell’ultimo turno la sconfitta casalinga con la Juve ha sancito la retrocessione matematica in serie B della squadra romagnola. Il problema del Cesena in tutto il campionato sono stati non tanto i ben 51 gol subiti quanto le appena 21 reti fatte, con una media di 0.6 gol a partita. Inutile l’acquisto al mercato di Gennaio di Iaquinta. Appena sei presenze e un gol per Iaquinta, meglio Mutu con otto reti, quasi la metà dei gol fatti dalla squadra. Nemmeno un gol da Bodgani, due gol per Eder e Candreva tutti poi ceduti a Gennaio, zero reti anche da Ghezzal e una sola rete di Del Nero e Rennella. Questo il magro bottino degli attaccanti che si sono avvicendati tra agosto e gennaio nella frenetica ricerca di una soluzione. Non c’è nemmeno un minutaggio particolare nel quale il Cesena va in gol, i pochi gol sono distribuiti equamente nell’arco dei 90 minuti. Scarsissima la fluidità della manovra con appena il 59% dei passaggi riusciti, paradossalmente non pochi i tiri a partita, undici, ma solo 3.8 nello specchio. Dalle statistiche non arriva nessun elemento di rischio da un Cesena che sarà privo dello squalificato Colucci, ma il vero pericolo è l’orgoglio della squadra retrocessa, che giocando in un palcoscenico come il Meazza potrebbe reagire e giocare per la dignità. Da parte sua l’Inter deve fare sua questa partita senza mezzi termini. L’occasione è troppo ghiotta.

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