Un errore che si può commettere è quello di giudicare un centravanti in base ai gol che segna, sia complessivamente, sia nella valutazione della singola partita. Oggi il centravanti non è più solo un finalizzatore, uno che si limita ad aspettare che gli arrivi un pallone in area per tirarla in porta, ma è ormai un giocatore che aiuta la squadra a salire, arrivando fino alla propria metà campo. Nessun allenatore lo dirà mai, ma non è possibile avanzare solo con il gioco per 90 minuti, ci sono dei momenti della partita in cui è utile buttare la palla in avanti sapendo di poter trovare un àncora in avanti che sappia fare a spallate e difendere il pallone, che lo sappia smistare. Ma l’attaccante deve anche venire a centrocampo per fare superiorità numerica, per far uscire un difensore aprendo spazi per un inserimento di un centrocampista. Se un attaccante invece si limita a fare l’uomo d’area è probabile che farà molti gol, ma guarda caso è anche probabile che i compagni segneranno molto poco. E’ un po’ come la regola dello specchio rotto messa in discussione dall’economista Bastiat, secondo la quale se uno specchio viene rotto non è un male perchè darà lavoro al vetraio e farà “girare” l’economia. Bastiat invece fa notare che i soldi usati per il vetraio sono soldi sottratti ad altre attività economiche. Potremmo dire che un centravanti che pensa solo al gol è come chi rompe un vetro e il luogo comune lo porterà ad essere esaltato. Per questo è spiaciuto vedere i principali quotidiani nazionali rifilare voti bassi ad Icardi dopo la partita con il Benevento, proprio nella partita in cui ha giocato più fuori dall’area e più per la squadra, facilitando i gol di Brozovic, ma proprio perchè non ha segnato si è visto assegnare voti bassi, viceversa in altre partite in cui si è limitato a finalizzare, a rompere il vetro, ecco che sono fioccati i 7 e 7,5.