L’occasione di rivedere julio cesar si presenta un sabato pomeriggio all’emirates stadium, nuovo teatro dell’arsenal, dove l’atmosfera non è più quella di highbury. Di fronte un arsenal intoppato da due sconfitte nelle ultime due gare ufficiali e tre nelle ultime cinque. Nulla in confronto al QPR di Julio Cesar, che raschia il fondo della classifica con tre punti appena e Mark Hughes è a rischio esonero. Non una partita promettente e difatti le due squadre rispetteranno le non-promesse. Poca fantasia in campo, nell’arsenal solo podolski all’inizio propone qualcosa, poi si adegua alla mediocrità in campo. Il qpr imposta una partita difensiva con due linee da quattro compatte ed anche i due attaccanti in ripiegamento. Solo wrigth phillips mette un po’ di sale ma è poca cosa. Qpr scarso, arsenal senza idee e primo tempo che finisce 0-0. Il primo intervento per il portiere ormai ex interista è all’8′ quando si trova il pallone tra le mani per un cross basso deviato, Julione se la cava in due tempi preferendo allontanare il pallone di piedi da terra per evitare un possibile tap-in. Svagato al 18′ quando non trattiene un tiro di Cazorla e deve rincorrere il pallone sfuggitogli dalle mani. Poi si distende a deviare un potente diagonale da fuori di santos, ma al 32′ si addormenta con la palla tra i piedi e poi sbaglia il passaggio nel liberarsi del pallone, per fortuna senza conseguenze. 44′ primo pallone trattenuto, su un tiro ancora di Santos. L’acchiappasogni sembra assonnato, a vederlo sembra appena svegliato. La partita diventa più vera nel finale, wenger manda dentro gervinho e walcott, ma gervinho si fa male subito ed allora il manager si ricorda di avere arshavin in panchina. nel Qpr si rivede l’ex liverpool cisse, sempre ossigenato, ma è l’espulsione del difensore Mbia ad accendere l’assedio finale dei gunners. Fattosi cacciare per un raptus, un calcio da terra ad un avversario, lascia il qpr in balìa di un arsenal ingrossato. I compagni di julio cesar sono davvero maldestri, un pallone spazzato da un suo difensore rimpalla sul corpo di un altro compagno, tal Onuoha, la palla schizza verso la porta e ci vuole tutto Julio cesar per deviarla in tuffo sulla linea di porta. Alla fine solo un gol in fuorigioco all’84 di Arteta sblocca il risultato, era fuorigioco che più fuorigioco di così non si può, dopo una prima respinta volante di j. Cesar, arteta è appostato sulla linea di porta e da lì prima riesce a colpire la traversa di testa e poi insacca. Julio cesar non si arrende ed evita il tracollo con due grandi parate, poi il qpr scopre di avere un cuore e va vicino al pareggio due volte, in dieci. Ma finisce 1-0, pomeriggio ancora amaro, da ultimi in classifica.