“È stata una vittoria molto sofferta, bisogna ammettere che all’inizio abbiamo giocato male e siamo partiti molli. Poi si è visto lo spirito giusto, da questa partita dobbiamo prendere questo. Sbagliamo cose semplici, non c’entrano i moduli o la tattica, è un fatto psicologico. I sei rigori? Parare è il mio lavoro. Ci sono parate di una certa difficoltà e le cazzate, io provo a farne il meno possibile. Rinnovo? Vedremo, se ne occuperà il mio procuratore”. Ma allora Mazzarri non gli ha insegnato niente, è Handanovic che parla al termine di una partita decisa dalle sue parate, e cosa dice? Abbiamo giocato male? Un anno e mezzo di pianginismo non hanno intaccato la scorza dura di questo perfezionista dell’Est. Nemmeno un accenno alla sfortuna, all’arbitraggio. Se c’era ancora Mazzarri, altrochè, manco giocava, metteva Carrizo.
Ma proviamo a immaginare cosa avrebbe detto Mazzarri:
Handanovic: “abbiamo giocato male”. Mazzarri: “Abbiamo fatto grande calcio, come piace a me.”
Handanovic: “I sei rigori? Parare è il mio lavoro”. Mazzarri: “La mia carriera eccezionale parla per me, la salvezza con la Reggina, ve ne ho mai parlato? E comunque il rigore non c’era, ma non voglio parlarne.”
Handanovic: “Ci sono parate d una certa difficoltà e poi ci sono le cazzate, io cerco di farne meno possibile”. Mazzarri: “Battere il Dnipro è stata un’impresa eccezionale, loro sono fortissimi, è stato quasi quanto la vittoria nel derby dello stretto”.