All’inizio di quest’anno solare l’Inter cadeva rovinosamente a Udine per 3-0. Ora, quando il 2013 volge al termine, l’Inter ha restituito il 3-0 al termine di una gara che si è presa sotto braccio, lasciando nulla all’Udinese. Un’ottima vittoria, dove l’Inter ha per la prima volta aggredito l’avversario. E’ il giorno dell’incoronazione di Palacio, mentre Jonathan cancella il ricordo delle peripezie tragicomiche del precedente di Udine del gennaio scorso. Esattamente un anno fa, il 3 novembre 2012 si celebrava un’altra Inter, quella di Stramaccioni e del suo tridente che batteva la Juventus nel suo tempio. Ma lastagione si sarebbe chiusa con un’altra sconfitta umiliante contro l’Udinese, che fece cinque gol a S.Siro nel maggio scorso, segnando la sorte di Stramaccioni. Per questo, per come andò a finire, e forse per la mia incapacità all’utilizzo di toni trionfalistici, sono propenso a vedere in questa partita il bello dei tre punti e di un primo tempo autorevole, senza esaltazioni. Mazzarri però ha ragione, in Italia si guarda solo al risultato. Quello che era stato un buon pareggio a Bergamo fu salutato con prostrazione e sfiducia, oggi quello che è un punto di partenza viene salutato come una passerella verso il podio. Per capire le ultime due partite può essere utile anche valutare la prestazione degli avversari. L’Atalanta martedì scorso ha giocato una partita a ritmi forsennati, senza quasi nessuna sbavatura difensiva, con corsa e tecnica a centrocampo e un centravanti killer davanti. L’Udinese ha perso il suo unico uomo pericoloso per infortunio a gara in corso (inutile dire che era Di Natale), tutti gli uomini del reparto difensivo hanno commesso errori marchiani, da Danilo che perde palla davanti all’area a Brkic che esce a caso in occasione del raddoppio, mentre il centrocampo ha giocato senza personalità e spessore, tanto che Guidolin ha definito la prestazione dei suoi “La peggiore da quando alleno questo gruppo”.