Una banda di storditi senza carattere e senza fiato si presenta sul campo del Sassuolo indossando indegnamente la gloriosa maglia dell’Inter. La squadra di casa dopo 30 minuti è già in vantaggio di due gol.
Prima Missiroli e Longhi scambiano in velocità sulla sinistra, palla bassa in mezzo, riceve Zaza che ha tutto lo spazio per girarsi concessogli da Vidic e trova il primo palo con una conclusione potente, Handanovic battuto. Il secondo gol arriva sugli sviluppi di un calcio d’angolo, respinta della difesa dell’Inter, Kovacic e Dodò non salgono tenendo in gioco Sansone che riceve largo, salta Palacio e trova la rete colpendo la traversa bassa. Quello che colpisce è il lavoro in fase difensiva degli esterni offensivi neroverdi – ma anche la ferocia con cui Zaza pressa Vidic – rapportato a quello inesistente degli esterni offensivi dell’Inter, i nuovi acquisti Podolski e Shaqiri. Altro aspetto è anche oggi la difficoltà in fase d’impostazione, Sansone va su Ranocchia, Berardi su Vidic, Zaza su Medel e Biondini si alza su Guarin, che cerca di ricevere basso andando spesso in difficoltà. Il Sassuolo impazza con la catena di sinistra Longhi-Missiroli-Sansone, Donkor è poco aiutato da Medel e Shaqiri, in particolare Missiroli non dà punti di riferimento. Nella ripresa le cose vanno un po’ meglio passando al 3-4-1-2 con Shaqiri alle spalle di Podolski e Palacio (poi Puscas e Icardi), centrocampo Guarin-Kovacic, a destra Donkor, a sinistra Dodò, in difesa Medel terzo di centrosinistra, Ranocchia in mezzo e Vidic centrodestra. Per venti minuti però è un possesso palla lento e sterile, come già visto nelle precedenti partite, poi Shaqiri si smarca al limite e colpisce il palo. Mancini toglie Vidic e inserisce l’esordiente Brozovic, ma doveva uscire Donkor, clamoroso malinteso tra Mancini e il team manager che segnala il cambio sbagliato al quarto uomo. L’Inter si dispone con Brozovic esterno destro e Donkor che scala nella posizione di Vidic. Di Francesco risponde passando al 5-3-2, togliendo Missiroli e inserendo il terzo centrale Antei, con Berardi che scala interno sinistro. Dopo un’occasione di Dodò neutralizzata da Consigli, l’Inter trova il gol con Icardi che s’inserisce sul retropassaggio di Magnanelli. Poi l’argentino e Guarin sono così stupidi da perdere tempo a litigare con i giocatori del Sassuolo, ma questo è l’inizio della loro idiozia che esploderà a fine partita contro i tifosi che giustamente li contesteranno. Sì perchè l’Inter comunque non riesce a raddrizzare la partita, anzi il Sassuolo trova il terzo gol su rigore con Zaza. Complimenti a Di Francesco e alla sua squadra per dieci undicesimi italiana.
SASSUOLO-INTER 3-1 Marcatori: Zaza (17′), Sansone (30′), Icardi (38′ st), Berardi (48′ st, rig.)
SASSUOLO: 47 Consigli; 11 Vrsaljko, 28 Cannavaro, 26 Terranova (36′ st Brighi), 3 Longhi (16′ st Gazzola); 8 Biondini, 4 Magnanelli, 7 Missiroli (30′ st Antei); 25 Berardi, 10 Zaza, 17 Sansone. A disposizione: 1 Pomini, 16 Polito, 6 Chibsah, 20 Bianco, 52 Lodesani, 96 Sereni, 99 Floccari. Allenatore: Eusebio Di Francesco
INTER: 1 Handanovic; 54 Donkor, 15 Vidic (25′ st Brozovic), 23 Ranocchia, 22 Dodò; 13 Guarin, 18 Medel; 91 Shaqiri, 10 Kovacic, 8 Palacio (33′ st Puscas); 11 Podolski (11′ st Icardi). A disposizione: 30 Carrizo, 46 Berni, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 24 Sciacca, 88 Hernanes, 93 Dimarco, 97 Bonazzoli. Allenatore: Roberto Mancini
Ammoniti: Missiroli (10′), Zaza (12′), Ranocchia (21′), Vidic (21′ st), Donkor (33′ st), Icardi (39′ st), Berardi (40′ st), Medel (46′ st) Espulsi: Sansone (44′ st, doppia ammonizione), Donkor (47′ st, doppia ammonizione)
Recupero: 0′ – 6′
Arbitro: Valeri Assistenti: Costanzo, Schenone IV uomo: Passeri Assistenti addizionali: Cervellera, La Penna
“Complimenti a Di Francesco e alla sua squadra per dieci undicesimi italiana”. Considerazione ed analisi che condivido in pieno. Andrebbe solo rimarcata, ma forse è sottintesa, la démarche tattica da parte di Mancini che non si sta rivelando molto strategica e affine rispetto alle enunciazioni di quando fu incaricato. “La rosa attuale la ritengo valida per arrivare alla champion”: ci ricordiamo di queste espressioni i primi giorni dell’insediamento come tecnico dell’Inter.
Allora: o non si rendeva ben conto della situazione, o ci prese in giro. Ma opto più per la prima: probabilmente non si è reso conto del valore dei calciatori e soprattutto, come ho già detto altre volte, ha perso il polso del calcio italiano. Il mio riferimento ovviamente è rivolto alla poca considerazioni dei giovani, sia dell’Inter che italiani in genere. Rischiamo di fare spese inutili rinunciando alla valorarizzazione di potenziali campioncini: considerate le scarse risorse economiche. Mi riferisco a Podolski che tra l’altro non è anche nostro. Riuscirà il tedesco-polacco a rendersi utile prima della fine del campionato? Lo spero, ma se i risultati sono quelli intravisti finora…forse andava data fiducia a qualche giovane; oppure al suo posto andava preso un Susic che trattasi di uomo d’ordine che all’Inter manca. Comunque, quando manca il gioco e una personalità di spessore in mezzo al campo che sappia guidare la squadra, tutto crolla: compresi giocatori validi. Mancini non puo’ pensare solo di perseguire il suo ideale tattico, deve rendersi conto, con più saggezza, anche delle esigenze e priorità percui è stato ingaggiato. Non vorrei che a fine campionato ci ritrovassimo con un pugno di mosche in mano e tanti giocatori inutili da smaltire. Già ora a centrocampo ci ritroviamo con Medel, Kovacic, Guarin, Kutz,Hernanes,con un Podolski dal ruolo ibrido…e se arrivasse ledesma (speriamo di no), dove andiamo a sbattere in queste condizioni?…E bisogna fare attenzione a non snaturare le inclinazioni dei vari giocatori. Guarin, è vero che con tutti i suoi limiti si sta adattando a fare il mediano, ma è anche vero che viene a mancare il suo apporto in fase d’attacco, con le sue accellerazioni, le sue discese aggiranti sulla fascia destra avversaria. Il tedesco, in questo senso, è meno incisivo. Come si puo’ verticalizzare la manovra se sulle fasce non abbiamo gente che salta l’avversario aprendo gli spazi centrali? Guarin questo potenziale ce l’ha: solo che non gli viene perdonato da parte di alcuni tifosi, l’eventuale passaggio o tiro sbagliato. Percui, sono contento dell’arrivo di Santon che, soprattutto a sinistra, queste caratteristiche le aveva e spero ancora le abbia, ma spero anche nel recupero di Jonathan alla migliore forma. Osvaldo pare che resti ancora tra noi, ma ormai, con scelte da principianti, ci siamo giocati un asso in più: deriva che conferma quel masochismo che ci attanaglia da alcuni anni a questa parte. Avevamo fatto una scelta di cambiamento con Strama, un’idea geniale di Moratti; ma come al solito, non abbiamo avuto il coraggio di insistere per accontentare qualche “vecchio” mugugno interno. Adesso non resta che continuare con Mancini, almeno che, lui stesso, a giugno, non decida di interrompere l’impegno. Ma bisogna continuare nella speranza che il tecnico si renda ben conto che in Italia, non si fanno tanti fru-fru: siamo abituati all’arrosto. Che vuol dire: sostanza!