Davvero salutare la voce di un ritorno di Moratti piombata sul depresso mondo nerazzurro. Gli Ayatollah dell’interismo duro e puro gridano alla destabilizzazione e si chiudono terrorizzati nel bunker, ma in realtà il primo effetto benefico è quello di smuovere le acque e costringere Thohir a scucire i cordoni della borsa nel calciomercato in divenire. E se fosse stata proprio questa l’intenzione dell’ex presidente, che, diciamolo, magari non ha intenzione di riprendersi il 70% di Thohir, ma non ha nemmeno nessuna intenzione di mollare il suo 29,5%. D’altra parte esisterebbe una clausola che consente a Moratti di riprendersi l’Inter nel caso Thohir non adempiesse ad alcuni doveri prestabiliti. E anche oggi – in un’intervista al Giornale – l’ex patron ha sapientemente usato le armi della rassicurazione e dello stuzzicamento, prima garantendo a Thohir che non c’è nessuna intenzione di spodestarlo e poi affermando perfido che “Se tornassi non lo farei certo per prendere mezzi giocatori, ma gente come Cristiano Ronaldo”. Capito Thohir, ET per gli amici. Basta con i mezzi giocatori, ora fai sul serio. E intanto l’indonesiano ha già riprogrammato il suo prossimo viaggio a Milano allungando la permanenza di qualche giorno, dove ci sarà il tempo per un incontro chiarificatore tra i due.. presidenti.
1 pensato per “Gli effetti positivi delle voci su Moratti”
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Ritorno di Moratti? Potrebbe essere possibile. Ed io lo auspico. Sappiamo bene che per amore dell’Inter ha pensato poco alle sue fabbriche. Thohir non ha cultura calcistica e ancor meno non possiede il virus dell’interismo; percui non deraglia dai rigorosi schemi del finanziere tout court. Nei suoi conti ci sarebbe da sborsare tanti soldi che non darebbe la certezza di rientro e di guadagno. Oggi siamo in un periodo abbastanza liquido ove tutto è in ebollizione; ed in questo quadro, l’innamorato Moratti, uomo d’onore e gentlemen d’altri tempi, potrebbe avere un rimorso in seguito alle vicende che, dopo il triplete, hanno portato l’Inter a scivolare verso il basso. Forse un tarlo non sopportabile nel pensare che tanti lo accusano di come abbia ridotto l’Inter, senza nascondersi dietro il pensiero dell’ingratitudine umana a causa delle vittorie raggiunte; e tantomeno sopportabile vedere come agisce Thohir verso cio’ che lui considera una creatura di famiglia. E’ come se avesse acconsentito ad un matrimonio della propria figlia con un uomo risultato poco felice. Quindi, potrebbe essere che qualcosa bolli nella testa del nostro vecchio condottiero: una soluzione più adatta ai tempi e innovativa per l’Inter e per tutto il sistema calcio italiano. E mi riferisco all’idea dell’azionariato popolare. Lui ritornerebbe al timone mettendo in prima fila il figlio, con lo stesso Thohir che resterebbe ugualmente in quota minoritaria. E considerato che si è parlato di Tronchetti Provera interista fino al midollo, nuovo presidente di una Pirelli diventata anche cinese, di un Pellegrini ex presidente che ha sempre manifestato una certa riluttanza verso l’indonesiano, non è escluso che l’agitarsi delle acque sia dovuto a qualche sasso buttato nello stagno. Trovandomi fuori d’Italia non so cosa dicono i giornali italiani. Ma, se tutto fosse vero, in questa condizione, si consentirebbe la presenza costante vicino la squadra di una società solida, di un presidente e di una dirigenza di grande forza. E non solo l’Inter sarebbe a beneficiarne di cui tanto ne ha bisogno, ma anche tutto il calcio italiano. C’è una vecchia massima popolare che dalle mie parti si usa ancora oggi: “L’occhio del padrone ingrassa il cavallo”. Concludendo, ripeto cio’ che ho scritto all’inizio: io lo auspico. L’Inter non puo’ continuare in questa condizione. Abbiamo una dirigenza non all’altezza del compito. I nostri sogni hanno immaginato un’altra realtà, che, purtroppo, alla realtà dei fatti, non si è concretizzata.