Con le orecchie ancora infastidite dalle urla gracchianti di Caressa, per la sfida della nazionale contro la Spagna decido di tornare dalla mamma Rai e subito vedo rincuorato che tutto è rimasto come prima. Le stesse facce da 20 anni (solo i poveri Pizzul e Civoli hanno pensionato), c’è Sacchi che porta ancora avanti la sua crociata per cambiare la mentalità degli italiani e si scaglia contro le marcature a uomo, Zazzaroni con la pelle devastata dal sole e dalla abbronzatura e Gentili che fa già del vittimismo preventivo sull’arbitraggio. Non poteva mancare Mazzocchi e mentre Flavio Insinna crea il clima casereccio si registrano anche due new entry, la preparata commentatrice tecnica della Lega Pro proveniente da Rai sport e il nerazzurro Walter Zenga, i cui commenti tecnici sono secchi e puntuali. (Continua sotto)
La telecronaca da Parigi però, come previsto, è all’insegna della più totale faziosità, ogni decisione arbitrale avversa agli azzurri è salutata come un furto in casa alle tre del mattino da parte di un esercito di zingari, ad ogni modo sono rincuorato dal sentire il telecronista chiamare Giaccherini e non “Giaccherinho”. Intanto in campo l’Italia se la gioca, per sfortuna di Sacchi e per fortuna del resto d’Italia si gioca a uomo a tutto campo e la Spagna è neutralizzata, poi si comincia ad attaccare e sugli sviluppi di un calcio di punizione arriva il tap-in vincente di Chiellini (vabbeh, proprio lui). Giaccherini invece ha un conto in sospeso con la sfortuna e chiudiamo il primo tempo sull’uno a zero. Il secondo tempo invece è eroico, imbrigliamo ancora la Spagna, falliamo il raddoppio, Buffon ci salva e Zenga: “chi dice ancora che siamo scarsi lo picchio”, ma no Walter, non dobbiamo vergognarci di essere più scarsi, ma abbiamo una cosa che gli spagnoli del tiki taka non hanno, il cuore, come aveva l’Inter di Samuel e Zanetti contro il Barcellona di Piquè.