Un ritorno di Bergomi nella nuova Inter di Thohir? La voce è rimbalzata ieri, ma nonostante lo Zio sia indiscutibilmente una bandiera nerazzurra, la cosa non scalderà i cuori di tutti i tifosi interisti. Nei confronti dell’ex difensore dell’Inter e della nazionale gli interisti infatti hanno sempre espresso sentimenti contrastanti, sin da quando indossava la maglia nerazzurra e il suo stile di gioco, da marcatore vecchio stampo, veniva considerato vetusto, così che al suo addio al calcio andarono a salutarlo solo in ventimila. Ma è da quando Bergomi è diventato un commentatore di Sky, che il fastidio si è tramutato in vero e proprio astio, quasi da considerarlo un nemico. Ma cos’ha fatto il Beppe per meritarsi tanto livore? La sua colpa è quella di essere un opinionista obbiettivo, che fa il commento tecnico senza parteggiare per nessuno. Questo gli ha attirato gli strali prima dei tifosi juventini, con tanto di minaccia di disdire l’abbonamento a Sky, poi anche di una parte dei tifosi interisti con tanto di comparsa qualche tempo fa di striscione minaccioso allo stadio. Com’è possibile tutto ciò? Come fa il nostro Zio a scontentare tutti? E’ facile, i tifosi juventini, abituati a sentir parlare in Tv della loro Juve in termini ossequiosi, hanno considerato lesa maestà alcuni commenti tecnici dell’ex “baffo”. E gli interisti? Alcuni sono rimasti indignati da tanta obbiettività e toni bassi, pensando che il vero interista debba essere sempre in trincea con l’elmetto in testa e che la mancanza di faziosità sia indice di basso tasso di sangue nerazzurro. D’altronde ci si è messo anche l’attuale capitano dell’Inter Javier, che qualche settimana fa ha abbandonato l’abituale fair play per esibirsi in un’entrata a gamba tesa verso il suo predecessore, invitandolo ad un “maggiore calore” quando parla dell’Inter. Come se Bergomi dovesse dimostrare di essere interista. La risposta di Bergomi non si è fatta attendere, semplicemente continuando a fare il suo lavoro, con stile, come quando quello che voleva carta bianca lo epurò dall’Inter, con il benestare della società.