Un’Inter come non si vedeva da anni
Cari amici, rieccoci qui, finita la prima fase della stagione, ora si entra veramente nel piatto forte. L’antipasto ha visto sopratutto l’Inter qualificarsi in sole quattro giornate agli ottavi di champions, primo vero obbiettivo stagionale, che ritengo più importante di un primo posto in campionato, anche se ora abbiamo battuto Milan, Roma, Napoli, pareggiato in casa della Juve, domenica affronteremo la Lazio. Ed essere già qualificati agli ottavi di champions ci permette di gestire le forze e la rosa e concentrarci ora sul campionato per due mesi e mezzo ed anche sulla nuova Supercoppa Italiana. Ma non dimentichiamo che la gara contro il Real Sociedad martedì è importantissima, nel senso che è importantissimo arrivare primi nel girone per evitare corrazzate come Real Madrid e Manchester City agli ottavi.
Ma vedere l’Inter di ieri contro l’Udinese ha fatto impressione, giochiamo ormai con un solo difensore centrale, io come vi avevo detto quelli che chiamano i terzi o orribilmente braccetti li chiamo secondi, semiterzini d’assalto, mezz’ale dal basso. Vedi QUI
Ma quello che piace di più è l’unità dello spogliatoio, in questa Inter. Abbiamo vissuto anni di conflitti interni, si parlava di clan argentino, poi di clan croato contro Icardi, allenatori egocentrici come Spalletti con la loro prosopopea pomposa e cardinalizia, stile non da Inter. Poi prime donne come Lukaku e Onana, invece oggi c’è una unità e un’armonia nello spogliatoio che non si è mai vista. Per questo ho paragonato Zigo-Zago Inzaghi a Simoni o ad Ancellotti, per dare quella calma olimpica, evitare le polemiche, quel buon senso da zona del Po, non accentrare l’attenzione su di sè che qualcuno di altri allenatori diceva era un modo di alleggerire la squadra, ma forse invece era anche narcisismo, come si è poi visto nel loro proseguio della carriera.
La gestione dello spogliatoio è fondamentale, Inzaghi ha la sua base titolare, come è normale per un allenatore, ma tutti si sentono coinvolti. Unità, leggerezza, allegria, buon senso e ora quella percentuale di realizzazione cestistica, dopo anni in cui facevi 22 tiri e magari solo un gol.
Ridiciamolo, amala.