Il giorno dopo lo smacco di Balotelli l’Inter si scuote dal torpore e prova a lanciare due segnali. Il primo è sul piano dell’età: dopo tanti trentenni vengono presi tre giovani in un giorno solo. Un 25enne, Kuzmanovic, un 23enne, Schelotto, e sopratutto un 18enne, Kovacic, regista proveniente dalla Dinamo Zagabria, che indosserà il numero 10. E’ lui l’acquisto che catalizza la curiosità e desta sorpresa. L’altro segnale è sul piano dei soldi. Riguarda principalmente ancora Kovacic, per il quale Moratti ha speso 11 milioni più 4 di bonus. Un investimento in controtendenza rispetto ai tanti affari low-cost degli ultimi tempi e rispetto alle tante indecisioni sui giovani. In totale ieri l’Inter ha speso 20 milioni, 1 milione per Kuzmanovic, 3,8 più la metà di Livaya per Schelotto e appunto i 15 per il giovane talento croato. Significa che sono stati reinvestiti tutti i soldi guadagnati dalle cessioni di Sneijder e Coutinho, ma 20 è anche la cifra spesa dal Milan per Balotelli. E’ una risposta, sicuramente. Se non ci fosse stato l’arrivo di Mario al Milan la società avrebbe aspettato giugno per prendere Kuzmanovic, che era in scadenza di contratto, avrebbe probabilmente reputato troppo cara la richiesta dell’Atalanta per Schelotto, e mai avrebbe fatto questa follia per un diciottenne. Il derby è sempre stato uno stimolo e lo è stato anche in questa circostanza. Detto dei segnali, in risposta al Milan, ma anche alla tifoseria nerazzurra in subbuglio, alla quale si dice puntiamo sui giovani, siamo ancora disposti a spendere, non credo che questi tre arrivi ribalteranno la situazione. Kuzmanovic non è un giocatore che fa la differenza, Schelotto deve dimostare di avere professionalità e a Kovacic bisognerà dare del tempo. Sicuramente Stramaccioni ha ora una rosa più completa a centrocampo e potrà tentare qualche nuova soluzione.