Dopo aver analizzato il calciomercato 2014/15, passiamo ad analizzare il calciomercato della stagione 2015/16. E’ la stagione di Mancini e in estate avviene una vera e propria rivoluzione. L’allenatore marchigiano movimenta il mercato convincendo il restìo Thohir ad operare 11 acquisti. Nasce così la leggenda dei 100 milioni spesi, si rinnova la demagogia sull’Inter spendacciona che droga il mercato e su un Mancini viziato che si fa comprare mille giocatori. In realtà l’indonesiano incassa altrettanti 100 milioni dalle cessioni, alcune dolorose come quella di Kovacic, in un calciomercato totalmente autofinanziato e con tantissimi prestiti che poi verranno riscattati dalla nuova proprietà cinese negli anni successivi o non verranno riscattati. In totale salutano in dieci, tra cui Hernanes, Shaqiri, Podolski, Obi e Kuzmanovic, oltre a un tesoretto di 30 milioni che arriva da una serie di cessioni di calciatori già in prestito, purtroppo anche giovani interessanti come Duncan, Benassi e Bonazzoli. Vediamo allora questi acquisti, il loro rendimento e dove sono ora.
MURILLO Arriva all’Inter all’età di 23 anni dal Granada dei Pozzo per 8 milioni. E’ l’emblema di quella stagione, per tre mesi è un difensore eccezionale, rapido, gioca sempre d’anticipo sull’avversario, poi il crollo verticale. E’ determinante in una serie di gol subìti che condizionano i risultati nei mesi di gennaio e febbraio e non si riprenderà più, anche se nella stagione successiva segnerà un gol formidabile in rovesciata durante Inter-Bologna di Coppa Italia. Dopo due anni in nerazzurro chiede e ottiene la cessione al Valencia. Ausilio fa comunque una buona plusvalenza cedendolo a 13 milioni.
MIRANDA Acquistato dall’Atletico Madrid per un costo complessivo di 15 milioni, capitano della nazionale brasiliana, classe ’84, è diventato un pilastro della difesa, anche se a 33 anni non può essere sempre al massimo della forma. E’ comunque uno degli acquisti più azzeccati degli ultimi anni. E’ alla terza stagione in nerazzurro.
KONDOGBIA Si potrebbe scrivere un libro sui tormenti di questo ragazzone classe ’93 giunto dal Monaco, soffiato al Milan per oltre 30 milioni e accolto tra mille entusiasmi come gli Shaqiri e i Podolski e anche lui naufragato, mentre chi è arrivato in sordina in questi anni è poi diventato protagonista. I suoi due anni all’Inter non sono stati comunque tutti un disastro, ci sono stati dei buoni momenti, dopo l’umiliazione da parte di De Boer che lo sostituì dopo 25 minuti di gioco, Pioli sembrava averlo resuscitato, ma anche lui è rimasto coinvolto nel finale di campionato disastroso della scorsa stagione, al termine della quale ha chiesto a tutti i costi di essere ceduto, come Murillo, anche se Spalletti ha provato a trattenerlo. E anche lui alla fine è andato al Valencia, in prestito, dove pare essere rinato.
MONTOYA Meteora nerazzurra, terzino classe ’91, non si è mai adattato al calcio italiano e dopo sei mesi è tornato al Barcellona per fine prestito. Per lui solo 4 presenze.
JOVETIC Considerato in gioventù il più promettente classe ’89 del calcio mondiale, al momento non ha ancora rispettato le attese. Il montenegrino, esploso nel Partizan Belgrado, vive gli anni più felici alla Fiorentina, dal 2008 al 2013, poi passa al Manchester City per 30 milioni dove gioca pochissimo. Mancini lo vuole con sè anche all’Inter, dove arriva in questa estate 2015 per 15 milioni. L’inizio è folgorante con due gol nelle prime due giornate, poi tra infortuni ed esclusioni si perde e chiude la stagione con soli 7 gol. La stagione successiva è ai margini e dopo solo 5 presenze in gennaio va in prestito al Siviglia dove realizza 7 reti in cinque mesi. Tornato alla base l’estate scorsa gioca un buon precampionato e manifesta l’intenzione di rimanere, ma viene ceduto a titolo definitivo al Monaco per 11 milioni il 29 agosto 2017.
PERISIC E’ il colpaccio dell’estate 2015. Fuoriclasse di valore internazionale, classe ’89, viene prelevato dal Wolfsburg per soli 16 milioni. Ci mette un po’ ad adattarsi al calcio italiano e la continuità di rendimento l’ha trovata solo in questa stagione, la terza, ma il suo valore appare chiaro fin da subito. L’estate scorsa è stato ad un passo dal Manchester United in un possibile scambio con Martial, ma poi è rimasto.
BIABIANY E’ un ritorno a casa quello di questa ala francese classe ’88, che viene preso da svincolato dopo aver risolto un serio problema al cuore. Biabiany era cresciuto nelle giovanili dell’Inter, con cui ha esordito nel 2006. Dopo anni di prestiti vari, dove le prove più convincenti le dà con la maglia del Parma, il parigino torna all’Inter nel 2010 dove si laurea campione del mondo segnando un gol nella finale, ma nel gennaio 2011 è ceduto a titolo definitivo alla Sampdoria. Dopo una seconda parentesi a Parma, la sua terza avventura in nerazzurro dura due stagioni, con venti presenze e un gol alla prima, mentre la stagione scorsa non ha praticamente mai giocato, con tre presenze in Europa League e una fugace apparizione nel derby dell’aprile ’17, fallendo un gol clamoroso. L’estate scorsa è stato ceduto in prestito allo Sparta Praga.
MANAJ Giovane talento dal carattere difficile, classe ’97, arriva dalla Cremonese per 500mila euro. Per lui solo sei presenze senza gol, per passare in prestito al Pescara nell’agosto 2016, dove segna i suoi primi due gol in serie A, poi a gennaio 2017 il passaggio al Pisa in serie B, con altri due gol, e infine, sempre in prestito, al Granada in Spagna in segunda division, dove finora ha segnato una sola rete. E’ nazionale albanese.
FELIPE MELO Mancini lo aveva già avuto al Galatasaray ed è proprio dalla Turchia che il suo cartellino viene acquistato per 3,5 milioni. Come Murillo gioca un ottimo inizio di campionato esibendosi in un autorevole derby e segnando un gol al Verona, poi il 20 dicembre, a San Siro contro la Lazio, “impazzisce” procurando un maldestro rigore agli ospiti e facendosi espellere poco dopo. Da quel momento vive momenti difficili, contestato da una parte dei tifosi. La stagione seguente non gioca quasi mai e a gennaio 2017 è ceduto al Palmeiras dove tutt’ora milita all’età di 34 anni.
ALEX TELLES Anche lui brasiliano, anche lui proveniente dal Galatasaray già di Mancini, terzino sinistro, classe ’92, arriva in prestito secco e nonostante giochi una discreta stagione mettendo in mostra ottime qualità offensive non viene riscattato e dopo un anno torna in Turchia, ma il Galatasaray lo cede subito al Porto per 6,5 milioni, dove è tutt’ora protagonista ed è arrivato a 63 presenze tra campionato e Champions League, fornendo ben 17 assist.
LJAJIC Anche lui passato dal Partizan Belgrado alla Fiorentina come Jovetic, all’Inter arriva dalla Roma in prestito secco come Telles e come Telles non verrà riscattato al termine della stagione, conclusa con appena 4 gol in 28 presenze. Questo ventiseienne nazionale serbo ha poi trovato una maggiore consacrazione al Torino che lo ha acquistato dalla Roma per 9 milioni (l’acquisto più costoso per Cairo) nell’estate 2016 e fin qui è arrivato a 15 gol in 51 presenze con la maglia granata.
EDER Arriviamo al mercato di gennaio 2016. Mancini chiede a Thohir tre-quattro colpi per colmare il gap con la Juve e puntare allo scudetto già da questa stagione, ma l’indonesiano gli “regala” il solo Eder dalla Samp, che segnerà un solo gol. E’ rottura tra l’allenatore e la proprietà che si consumerà l’estate successiva, con l’abbandono del tecnico, mentre Thohir cederà gran parte delle sue quote al gruppo Suning. Intanto l’italo-brasiliano va meglio alla sua seconda stagione, con 10 gol e sei assist, mentre quest’anno si è ritagliato il ruolo di viceIcardi a partita in corso.
In conclusione, dei 12 acquisti di quella stagione, tre sono attualmente in rosa (Miranda, Perisic ed Eder), tre sono stati ceduti l’estate scorsa dopo due stagioni (Murillo, Kondogbia, Biabiany), due sono stati ceduti dopo un anno e mezzo (Jovetic e Felipe Melo), tre dopo un solo anno (Alex Telles, Ljajic, Manaj), uno dopo appena sei mesi (Montoya), anche se in realtà Kondogbia, Biabiany e Manaj sono in prestito, ma difficilmente torneranno in nerazzurro. Anche questa stagione, come la precedente, si caratterizzò per i tanti acquisti dall’estero, ben otto, anche se due di questi avevano precedenti esperienze in Italia (Jovetic e Melo), mentre Biabiany, Ljajic, Eder e Manaj furono presi in Italia. Con l’eccezione di Ljajic, andato al Torino, e i tre rimasti, gli altri sono stati riceduti all’estero.
La stagione 2015/16 si concluse con un quarto posto, che al momento è il miglior risultato per l’Inter dal 2012.
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