De Boer sul banco degli imputati. Scene già viste nel mondo Inter, dove paga sempre e solo l’allenatore. Il post-Mourinho è stato uno psicodramma: Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, Mancini e ora l’olandese. Otto allenatori in sei anni e nelle prossime ore potrebbe arrivare il nono. Ma anche questo sarebbe un precario, perchè il sogno è Simeone. Benitez, un amore mai sbocciato con Moratti e la tifoseria, una coppa del mondo, Leonardo, amatissimo da Moratti, anarchia tattica, una coppa Italia, ma è lui a tradire, Gasperini, non si è mai capito chi lo ha voluto, durato poche settimane, Ranieri, il normalizzatore, ma gli vendono Thiago Motta a gennaio, Stramaccioni, l’idea pazza, l’entusiasmo giovanile, otto vittorie di fila, vittoria allo Juventus Stadium, poi il crollo, quindici infortunati, strani infortunati… Arriva Thohir, sceglie Mazzarri, a suo modo dura un anno e mezzo, un record, ma alla fine si perde nella pioggia, torna Mancini, entusiasmo a mille, primi in classifica per tre mesi, la squadra degli uno a zero, che si schiera a specchio, facendo inorridire gli esperti, poi la misteriosa consueta sindrome di gennaio, comunque si raccoglie un quarto posto, miglior risultato in cinque anni. Nuovo cambio societario, arrivano i cinesi, non scocca la scintilla con Mancini, che voleva Yaya Tourè, ma Thohir è ancora lì, decide lui, De Boer, la sua scommessa, inizio disastroso, poi la vittoria sulla Juve e De Boer è un genio, il calcio totale, contrordine, De Boer è un pirla, quattro sconfitte nelle ultime cinque partite tra campionato e coppa, i cinesi e Thohir spariscono, rimangono Zanetti e Ausilio a presidiare il territorio, e fanno un casino con Icardi. De Boer perde a Bergamo, piove, parla di progetto.. Progetto all’Inter?