Da Udine con convinzione, mantenendo l’equilibrio

Si sprecano gli elogi per l’Inter di Stramaccioni, data per spacciata dopo lo scialbo 0-0 di Firenze, ora l’1-3 di Udine porta alcuni giornali addirittura a complimentarsi con Cambiasso e Stankovic. Dopo averli massacrati per mesi. Troppa grazia.

Noi che Stramaccioni lo sosteniamo da quando è arrivato oggi andiamo un po’ controcorrente e proviamo a ricordare la gara fatta dalla Fiorentina domenica scorsa. Undici uomini dietro la linea della palla, difesa a cinque, ripartenze veloci, tanta corsa per una Fiorentina con una classifica pessima, ma arrivata alla partita con l’Inter dalla vittoria con il Milan in trasferta e il pareggio con il Palermo, e ieri la Fiorentina ha vinto all’Olimpico con la Roma. Viceversa l’Udinese affrontata ieri era una lontana parente di quella ammirata nel girone d’andata, proveniente da 11 punti nelle ultime 12 giornate, con Di Natale sotto tono, Basta e Armero con minor spinta sulle fasce e le due mezz’ale prese d’infilata dai nostri due trequartisti bravissimi a scavalcarli sulla loro corsia. Dati i giusti meriti alla Fiorentina e non esaltandoci per la vittoria contro un’Udinese allo stremo delle forze fisiche, passiamo ai meriti nerazzurri.

Ancora scelte tattiche giuste, ancora reattività ai gol subìti, difesa che si sta registrando, trame offensive, centrocampo tosto, talento in avanti.

Ancora una volta la grande reattività dopo un gol subìto, come con Cagliari e Siena, in questo caso la squadra impiega quattro minuti a pareggiare riversandosi in avanti con un’azione corale sulla sinistra dove avanza Nagatomo, Alvarez taglia verso sinistra, Milito si allarga per fare sponda e Sneijder trova un tiro maligno. Quattro giocatori che dialogano in uno spazio ridotto sulla fascia sinistra.

 

Come ricordato già nelle pagelle, Stramaccioni ha fatto tesoro degli errori rimettendo un centrocampo a tre, ma con Guarìn sempre pronto a sganciarsi per fare il terzo trequartista, mentre Alvarez e Sneijder molto più dinamici e vicini a Milito, a creare un triangolo d’attacco fortissimo. Inoltre un Alvarez più accentrato ha potuto giocare al meglio delle sue possibilità.

La scelta di Guarìn si è rivelata la più azzecata perchè il colombiano rispetto a Poli attacca più gli spazi e va sia in fascia che centralmente, mentre rispetto ad Obi ha più tecnica.

 

Nella prima metà del secondo tempo si è vista anche una squadra compatta nel difendersi, grazie all’intelligenza tattica di Stankovic e Cambiasso davanti alla difesa, un Lucio e Ranocchia ritrovati e persino Maicon diligente nella fase difensiva. Difesa attenta e centrocampo tosto hanno mantenuto quello che il talento di Milito, Alvarez e Sneijder con il supporto di Guarìn avevano costruito nel primo tempo. L’Inter ha subìto un solo gol nelle ultime due partite, tutte e due in trasferta, la difesa si sta registrando dopo le prime uscite stramaccioniane.

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