Ero poco più che bambino quando in Tv assistetti ad una contestazione dei tifosi interisti all’allora presidente Pellegrini. Doveva essere la stagione 1993/94, l’anno in cui rischiammo la retrocessione. Un tifoso di mezza età inquadrato dalle telecamere gli urlò “siamo la barzelletta d’Italia”. Questa stagione sta assumendo i contorni di quell’anno e le notizie di queste ore ci riportano a quell’espressione, barzelletta: prima l’infortunio di Osvaldo, stiramento di secondo grado, stop di almeno un mese. Ora tutti si accorgono che abbiamo solo tre attaccanti, ma quando a fine agosto il Milan ci soffiò Bonaventura si mise in moto il meccanismo della prostituzione intellettuale alla rovescia a spiegare a noi poveri tifosi, che evidentemente non capiamo, che in realtà andava benissimo così, che Guarin era la nostra quarta punta e che scemi Fiorentina, Milan, Roma a dotarsi di sette-otto attaccanti. Poi, sempre in queste ore, è arrivata la convocazione in nazionale a Guarin, il quale però a Firenze non ha giocato perchè infortunato. E’ un classico dell’Inter, i tifosi lo sanno già, infortunati all’Inter e pronti a giocare per la propria nazionale, dal caso Viera fino a quello di un anno fa di Campagnaro. La Repubblica riporta di urla e improperi da parte di Mazzarri che stanno facendo arrossire i muri di Appiano Gentile dopo la notizia dell’infortunio a Osvaldo, ma non è quel Mazzarri che ha bloccato l’acquisto di Bonaventura, costringendo un mortificato Ausilio a fare marcia indietro con i dirigenti dell’Atalanta? Ora cosa dirà Mister “Chi ha fatto calcio lo sa”. Non c’è bisogno di aver fatto calcio per saper riconoscere degli incompetenti. E quanto costa, la Gazzetta dello sport odierna stila una speciale classifica sul costo degli allenatori di serie A rapportati ai punti conquistati finora. Ebbene, Mazzarri è il più caro, per ogni punto Thohir gli sgancia 103.125 euro.