Non deve indignare il fatto che D’ambrosio e Medel dicano pubblicamente che hanno mollato, ma il fatto che lo abbiano fatto. Che poi lo dicano è un’ammissione che scioglie molti nodi, ma non quello principale. L’Inter ha dei dirigenti all’altezza per gestire le situazioni critiche? Perchè se le cose vanno bene sono tutti bravissimi e nessuno mette in dubbio la competenza di Ausilio, la fedeltà di Zanetti e la dedizione di Steven, ma è nelle situazioni difficili che l’Inter perde il controllo del timone e inizia a slittare sull’asfalto. Da marzo si è parlato troppo di Conte e Simeone senza che dalla società arrivassero quelle smentite di rito che saranno formali, ma servono a blindare e legittimare l’allenatore agli occhi dei giocatori. Non è stato evidentemente recepito il messaggio che l’Europa League era un obbiettivo da onorare, è stato fatto un comunicato durissimo contro i giocatori, “condannati” ad una settimana di ritiro che non è servito assolutamente a nulla, ma non si è mai detto quella bugìa a fin di bene che doveva recitare “Pioli sarà il nostro allenatore anche per la stagione ventura”, si è andati così incontro a una striscia di risultati negativi che hanno battuto quelli di De Boer, Mazzarri, Stramaccioni, Gasperini e Benitez. Non voglio credere che la società abbia mandato l’imput di rinunciare al sesto posto per non fare il preliminare di EL a luglio, magari per non rinunciare alla turnè in Cina, ma forse considerando una seccatura e uno spreco di energie la seconda competizione continentale. Sarebbe un messaggio perdente, è un danno d’immagine che si concretizza in perdita di appeal e quindi ha poi ripercussioni anche sul piano commerciale. Una squadra di calcio sarà sempre basata sulla voglia di vincere e sulla passione, se vengono meno questi due elementi interdipendenti crolla tutto, anche gli introiti. Il Manchester United, che ha ben altri obbiettivi rispetto all’Europa League, l’ha disputata fino in fondo e ora proverà a vincerla, così come l’Fa Cup e la Coppa di Lega. Rimane l’amarezza di un’ennesima stagione senza dignità, dove ognuno pensa a sè, si fanno proclami per il futuro e si condannano i tifosi all’umiliazione.
Nella foto: Quagliarella batte Handanovic nell’ultimo Inter-Samp.