Con Mancini sarà un’Inter più elegante. Ma anche con ritrovata mentalità vincente. Così si era detto al suo arrivo ed era facile da prevedere. Ma con Mancini l’Inter ha ritrovato anche un’arma che da sempre fa parte del suo bagaglio. Quella dell’ironia e anche dell’autoironia. Chi vorrebbe un Mancini con l’elmetto in testa che copia il Mourinho del rumore dei nemici rimane deluso, chi vive di polemiche stantìe rimane con il becco all’asciutto. Il giornalismo provinciale non ne può fare a meno, Mancini sì. Mentre al milanista desueto Staffelli si risponde con l’ironia (“Quelli del tapiro sono simpatici, avevo bisogno di ringiovanire la mia collezione”), alle domande di mercato si risponde tranquillamente e nessuna domanda è considerata destabilizzante, e se non si vuole rispondere basta un No comment sereno e pacato come sulla vicenda Osvaldo. Questa è la calma dei forti, ma anche di chi con le sue esperienze all’estero ha imparato a vivere lo sport in maniera diversa. E chi se ne giova è la serenità dell’ambiente. Il soli contro tutti va bene per determinati momenti storici, tirarlo all’infinito alla fine stanca, sfibra e autodistrugge. Mancini lo sa bene, ma poi ognuno ha il suo stile, Mourinho è stato unico (con tutto che Mourinho sapeva alternare la spada col fioretto e anche lui sapeva usare l’ironia a differenza di certi suoi emuli), ma ora si guarda avanti. Ora c’è Mancini.
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Condivido in pieno! L’esperienza inglese lo ha maturato di molto. Dimostra uno stile elegante che, come interista, mi inorgoglisce!