Con 5 cambi non c’è abbondanza in mediana e su Kolarov…

Prime riflessioni sull’inizio del campionato

centrocampisti inter

Pronti via, ancora un po’ stralunati dalla fine posticipata della scorsa stagione, si riparte ed è subito indigestione di gol fatti e subiti, per alcuni frutto del rodaggio e di una squadra ancora in costruzione, per Conte la normalità di una squadra già votata all’attacco come le grandi big europee e pronta a fare sempre un gol in più degli avversari (vedi QUI)

Due aspetti alimentano il dibattito, molti commentatori su internet e amici interisti che sento in chat, vedono poco Kolarov nel ruolo di laterale del trio difensivo, ma non dimentichiamo che Conte ha saputo cambiare ruolo a tantissimi giocatori nella sua carriera. Molti dipingono il mister nerazzurro come dogmatico, rigido, capace di un solo modulo. Dimenticano che iniziò la carriera con il 4-2-4, che al Chelsea giocò con il 3-4-2-1 e trasformò un terzino come Azpilicueta in un laterale atipico della difesa a tre.

Da qui si possono fare due considerazioni, la prima che anche Kolarov, al netto degli scetticismi iniziali, può fare lo stesso percorso, magari dopo la “cura atletica” dell’Antonio, la seconda che in un centrocampo a due mediani, due trequartisti e due esterni alti, una rosa con dieci centrocampisti come quella attuale non è affatto sbilanciata o necessaria di esuberi. Questo per il semplice motivo che da oggi le cose sono cambiate, infatti passare da tre sostituzioni possibili a cinque è una rivoluzione passata sottotraccia ma che esalta proprio chi ha in organico un centrocampo largo. D’altronde, da che calcio è calcio, i cambi o la maggior parte di essi si fanno a centrocampo. E allora il Biscione è andato alla grande con questi meccanismi nelle prime due giornate. Quindi salute amici, per qualche demagogo questo aiuta i “ricchi”, per noi aiuta chi ha avuto l’accortezza di crearsi una rosa con dieci centrocampisti, e allora teniamoci anche Vecino e Nainggollan, pure Asamoah, voglio esagerare.

Amala, pazza Inter amala.