Come l’Inter sta ritrovando solidità

Nove gol fatti e zero subiti nelle prime tre gare ufficiali di questa stagione. Piano però con l’esaltazione, diciamolo subito. Il Cittadella lotterà per non retrocedere in serie C (o come si chiama ora), Genoa e Catania lotteranno per non retrocedere in serie B, probabilmente senza riuscirci. L’Inter ha segnato 3 gol creando praticamente tre palle gol (dopo si poteva anche dilagare e c’è stato il rischio goleada) e questo è un merito, merito della spinta di Jonathan sulla destra, del controbreak operato da Campagnaro nell’azione del raddoppio: dopo che Guarin aveva perso palla, l’argentino ha fermato la fuga di Almiron e ha fatto ripartire l’azione con le due mezz’ale Almiron e Castro che non sono più rientrate, lasciando Alvarez solo tra Nagatomo e Taider e Monzon solo con Palacio, che facendo uscire Legrottaglie ha servito il cross per l’inserimento vincente del giapponese. Il Catania aveva giocato meglio sullo 0-0, ci ha provato sullo 0-1 e si è arreso sullo 0-2. Sullo 0-0 i rossoazzurri erano partiti fortissimo non permettendo all’Inter di ripartire in contropiede, Tachtsidis timbrava sul nascere le ripartenze di Alvarez, Legrottaglie anticipava quelle di Palacio, Alvarez aggrediva alto Kovacic, che perdeva malamente palla anche con Almiron in un’altra potenziale ripartenza. Nel primo tempo l’unico contropiede arrivava intorno al 40′, ma Guarin lo gettava alle ortiche. Il terzetto di centrocampo schierato nel primo tempo ha giocato una partita disastrosa e l’Inter si affidava esclusivamente alla spinta di Jonathan sulla destra, che scendeva ben cinque volte nei primi venti minuti, complice la timidezza di Monzon e i rari raddoppi di Almiron, e alla quinta trovava l’assist giusto per Palacio. La reazione del Catania c’e stata fino alla mezz’ora, ancora un pallone perso da Kovacic, ma il tiro di Tachtisidis era fuori di poco, poi Campagnaro sbrogliava un’altra pericolosa situazione. Dopo la mezz’ora partita spezzettata dagli infortuni e scivolata nell’intervallo. In apertura di ripresa il pacchetto di difesa ha avuto il suo daffare con l’ingresso di Maxi Lopez che ha affiancato Bergessio al centro dell’attacco, ma Taider ha dato freschezza al centrocampo e aiutava la ritrovata verve di Nagatomo, appoggiato anche dai movimenti degli attaccanti. Dopo lo 0-2 la partita è diventata ingiudicabile, troppo totale la resa dei catanesi, si è visto comunque che Alvarez è meglio come mezz’ala, Palacio gli ha creato lo spazio per il terzo gol portando via Legrottaglie, ma ormai Almiron e Rolin non difendevano più. In definitiva l’Inter ha vinto nonostante non sia riuscita a imporre ne’ gioco, ne’ il contropiede, ma grazie ai suoi uomini migliori (Campagnaro, Jonathan, Palacio e Nagatomo nel secondo tempo) ha costruito due azioni da Ko, con Palacio protagonista in tutti e tre i gol. Ma la vera svolta è nell’assenza di gol subiti da tre partite e dal limitato numero di occasioni concesse. Solo Leto ha creato un po’ di scompiglio all’inizio. I difensori sono gli stessi dell’anno scorso, tranne Campagnaro che indubbiamente è il migliore del reparto, ma non basterebbe a fare la differenza, così come il fatto che Ranocchia ha ritrovato agio spostato al centro della difesa. In realtà è la squadra che copre la difesa, i due attaccanti rientrano ed evitano l’inferiorità numerica sulle fasce, giocatori come Jonathan e Kovacic stanno imparando a difendere, Taider sa già farlo, così si è potuto vincere nonostante un Cambiasso impresentabile in mezzo al campo e un Guarin lunatico.

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