E se Thohir non c’entrasse nulla con il mercato di gennaio? Ieri si è parlato di rivoluzione, con tanto di teste pronte a saltare, ma le uniche dichiarazioni di Thohir finora sono quelle in cui diceva che lui si sarebbe occupato della parte finanziaria e commerciale, mentre la parte sportiva, almeno in un primo momento, sarebbe rimasta in mano alla vecchia dirigenza. Certo, uno che ha il 70% prima o poi vorrà decidere anche della parte sportiva, ma l’impressione è che il tycoon non abbia nessuna fretta e sia prima di tutto interessato a ripianare i bilanci, a tastare il terreno e a far di tutto per non apparire come quello che spodesta Moratti. E le minestre riscaldate che vengono accostate all’Inter oggi fanno pensare che Branca, almeno fino a giugno, potrà stare tranquillo. Si va dall’immancabile Isla al ritorno in auge di un vecchio obbiettivo, il difensore del Liverpool Agger, dato per vicino all’Inter già nel 2009 e poi durante il breve interregno di Benitez, che lo avrebbe voluto per sostituire Samuel. Nel frattempo Agger è arrivato ai 29 anni ed è recentemente apparso alle cronache solo per una pallonata involontaria ad un tifoso nel ritiro della nazionale danese. Puntuale il riferimento anche a Dzeko, che continua a far panchina al City. Difficile che Kagawa, finito ai margini nel Manchester United, venga a far compagnia a Nagatomo, più probabile un suo ritorno in Germania al Borussia Dortmund. Poi ci sono tutti i gregari di Mazzarri rimasti a Napoli, da Paolo Cannavaro, nome davvero indigesto ai tifosi dell’Inter, sul quale il suo agente ha ammesso un contatto informale con l’Inter già l’estate scorsa, alla coppia di centrocampo Behrami e Dzemaili, che arriverebbero in virtù di un clamoroso scambio con Guarin, plasmando l’Inter all’idea di calcio di Mazzarri, tutta quantità e poca qualità. E Thohir che dice?