Spalletti criticato dai tifosi, Interismo sui social, hater e censura
L’Inter non ha vinto nulla negli ultimi sette anni. Nonostante ciò, chiunque osasse criticare lo stato di cose in queste stagioni è stato bollato come “pseudointerista”, “juventino”, “masochista”, “bambino viziato”, “disfattista”, “bipolare” da una cricca di opinionisti servili e da una schiera di talebani vomitanti insulti sui social in tutti questi anni. E fin qui tutto normale, si fa per dire, chiunque abbia studiato i meccanismi dei regimi totalitari, delle sette chiuse, delle menti paranoiche sa cosa vuol dire. Il problema è che se da ora i “critici” vengono bollati come haters.
Il tema degli haters e sopratutto quello correlato delle fake news e dei troll è un tema che mi sta molto a cuore perchè sono convinto che questi soggetti e fattori possono mettere a repentaglio, anzi stanno mettendo a repentaglio, le nostre democrazie liberali.
Sentir quindi dire che chi dice che Spalletti è un allenatore mediocre o scarso o che andrebbe esonerato è un hater, vuol dire che qualcuno sta strumentalizzando il tema degli hater per soffocare la libertà di parola. Infatti, un conto è insultare o minacciare, un altro conto è alimentare la facile indignazione con notizie inventate, un conto invece è dare un giudizio di merito, una valutazione o anche perchè no un giudizio morale su un allenatore, un calciatore o un dirigente nei limiti dell’educazione, seppur nell’aspra dialettica. Se si confondono le acque si fa un gioco molto pericoloso.
Nainggolan in discoteca ubriaco a notte fonda che fa il dito medio a un tifoso è una notizia, è successo veramente, non è una fake new. Sento giornalisti dire “fatevi i cazzi vostri”. Mi mancavano giornalisti che elogiano l’omertà e usano un linguaggio mafioso.
Quindi stiamo attenti a distinguere e a non farci intortare da psuedogiornalisti e capi ultrà virtuali.