Cronaca ambientale di Inter-Verona
Ho sempre diffidato sul vedere le partite in una fila troppo bassa allo stadio, invece mi sono dovuto ricredere. Per Inter-Verona ero praticamente ad altezza terreno ed è stata un’esperienza che consiglio a tutti i tifosi nerazzurri. Il livello emozionale è altissimo, ma a differenza di quello che temevo, la visione tattica della partita non perde nulla, anzi. In più si riescono a capire i ritmi di gioco, il grado d’impegno, quasi la personalità del giocatore, che vedi a uno a uno praticamente in faccia.
La sfida coll’Hellas è stato anche un nuovo pienone di pubblico, 65mila interisti e 1200 veronesi raccolti in maniera decisamente compatta dietro lo striscione Hellas Army e un bandierone raffigurante la scala cittadina. Rispetto a due stagioni fa quando in soli 200 erano riusciti a farsi decisamente sentire, questa sera devono misurarsi con un pubblico interista raramente così caldo in una gara non di cartello. Il tifo nerazzurro, nonostante la squadra rimanga in svantaggio per gran parte di match prima di recuperare pienamente, è oggi decisamente supportante, con i cori organizzati in curva nord, ma anche con i boati e le urla dagli altri settori, decisamente vivaci.
Alla fine il sostegno viene premiato con la vittoria, rimane solo un neo. Al primo anello arancio la società ha fatto sloggiare tutti gli striscioni degli Inter Club per esporre una serie di stendardi con il nuovo e oscuro slogan, “Not for Everyone”, un vero peccato.