Che Derby è stato, quanti Derby sono stati

Ivan CordobaQuesto derby rimarrà impresso, non è stato un derby da fine stagione, non può esistere tra l’altro, per la qualità del gioco visto in campo, per il cuore lasciato sul campo dai calciatori nerazzurri, per lo smacco arrivato in piena faccia al Milan di aver perso ogni residua speranza scudetto proprio contro l’Inter. E rimarrà impresso per l’ennesimo arbitraggio pro-Milan a cui l’Inter senza piagnucolare come farebbe un Allegri qualsiasi è passata sopra stravincendo la stracittadina. Come quella volta con Mourinho, 2-0 in nove, e tanti altri derby, dai gol regolari nostri annullati, ai loro in fuorigioco convalidati, per non parlare dei soliti bonus sui cartellini gialli che i centrocampisti del Milan dispongono. Dall’Inter mai nessuna protesta protratta oltre ogni limite, ieri nemmeno si è fatta menzione da parte dei protagonisti, lo diciamo noi per la cronaca, ma è giusto che società e calciatori mantengano questa linea di diversità rispetto ai piagnistei gallianeschi di un Allegri, di un Conte, di un Mazzarri, le tre squadre più favorite dagli arbitri della serie A.

strama
Il saluto di Stramaccioni

Stramaccioni ha messo in campo la qualità, non ha fatto perdere la testa alla squadra dopo il primo tempo e il rigore inventato a favore del Milan, nel secondo tempo i giocatori ci hanno messo il cuore giocando allo stremo, ancora Strama con gli ingressi di Obi e Pazzini ha fatto salire la squadra che iniziava a farsi schiacciare, la chiave di volta che ha portato alla vittoria.

E’ stato il derby di Ivan Ramiro Cordoba, un addio in punta dei piedi, un intero popolo a tributargli un’ovazione convinta, ma Cordoba questo derby se l’è giocato davvero, nove minuti a fare diga sul centrosinistra, e poi portato in trionfo dai compagni a gara finita.

Questo Derby vale per la classifica, non solo per la gloria, con questo derby l’Inter rimane attaccata al treno Europa e si conquista uno spareggio a Roma con la Lazio.

Il Derby è il Derby della passione sugli spalti, imbarazzante il confronto tra le due coreografie, tra la splendida madonnina avvolta nella bandiera di Milano della curva nord e il disegnino del solito diavoletto della curva sud. Dopo una stagione estenuante e senza gratificazioni il popolo nerazzurro ha riempito il Meazza riversando tutto il calore per un solo obbiettivo, vincere il derby, lasciando all’inutilità internettiana i calcoli macchiavellici. Tanto è l’istess.

sfondo interE la vittoria è arrivata, una vittoria di squadra dove ogni giocatore ha fatto il suo compito con dedizione. Tante volte in questa stagione abbiamo giocato in otto o in nove, ieri hanno risposto tutti presente. Ma una parola non può non andare ad uno splendido principe ed alla sua tripletta, Diego Milito.

Infine l’Inter è tornata grande attraverso una cosa che fanno le grandi squadre, la gestione delle energie, un primo tempo giocato ai propri ritmi, un secondo tempo difendendosi e tirando il fiato a metà ripresa e poi il rush finale coi cambi giusti di Stramaccioni. Del ritrovato carattere per l’ennesima volta ne è conferma la reazione ai gol subìti. Dicono che subire gol alla fine o all’inizio di un tempo taglia le gambe, non a questa Inter.

2 commenti su “Che Derby è stato, quanti Derby sono stati

  1. E’ un derby storico! Con Strama, l’Inter si è rivitalizzata come un fiore appassito che ritrova le sue gocce d’acqua. Gocce che stanno per capacità tecnica e psicologica. Ovvero, per capacità di gestione di risorse umane per sensibilità e capacità tecniche: come una grande impresa. Ed il nostro “Stramalo” ha dimostrato di possedere queste qualità, esprimendo un linguaggio comunicativo adatto e confacente. Qualità rare. A Roma, si stanno mangiando le mani. Loro, per prendere un allenatore delle giovanili del Barcellona, con risultati scarsi, hanno dovuto spendere milioni; e non sapevano di avere un tesoro in casa. A questo punto, anche i più scettici e forse qualcuno anche per pregiudizi diciamo “politico-geografici”, debbono rendersi conto che la cosiddetta follia del nostro Presidente, non fosse proprio tale: ma una scelta fatta con lucidità! Certo, ci voleva il riscontro del campo: ed è arrivato. Il carattere e la forza di questa squadra sta proprio nell’aver ritrovato il suo “spartito musicale” più consone; attraverso anche una sapiente armonia che riequilibrasse la gestione delle forze fisiche in campo. Prima si parlava spesso di Inter dalla coperta troppo corta (quanti sapientoni hanno espresso questo concetto), ora non più. C’è stato un errore a Parma: deconcentrazione per riaquisito senso di superiorità: un errore, purtroppo, commesso dai nostri “senatori”. Con Strama, non succederà più! Con queste premesse, il futuro appare più roseo: “incidenti” di federazione permettendo. Ed in questo, la nostra amabile società, deve organizzare una struttura che difenda l’immagine della nostra Inter. Non è possibile accettare quanto avvenuto alla Domenica Sportiva di domenica scorsa, per come è stato trattato il nostro Strama e quindi l’Inter, da parte della conduttrice che ha liquidato il nostro allenatore (allibito), con una “frettolosità” inaudita. Difendiamo il nostro patrimonio Inter! Amala!!!

  2. E’ stato davvero un derby storico, nonostante sia arrivato alla penultima giornata. La riconferma di Stramaccioni è il miglior modo per mettere le basi per il futuro.
    Non ho visto la Domenica Sportiva, programma inguardabile ormai, e pensare che un tempo la DS era un’istituzione, ora è un baraccone.

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