Champions, Inter-Marsiglia, un giorno per costruire il futuro

Non parlerò di questioni tattiche, queste partite si vincono con l’unità d’intenti, di cuore e di spirito di tutto l’ambiente. Per battere il Marsiglia ci vuole un respiro unito società-squadra-allenatore-tifosi. Per battere il Marsiglia bisogna mettere all’angolo per un giorno tutte le insofferenze e i veleni espressi negli ultimi mesi, dalle nostalgie per ex dirigenti che ci dividono con i loro personali retroscena dalle reti del nemico, ai meschini gossip da comari sui clan e scemenze simili sulle nostre bandiere, agli striscioni sibillini nei confronti di un presidente che ha dato come nessun altro alla propria squadra. Tutte queste cose sarebbe bello che almeno per un giorno sparissero per far posto ad una cosa semplice, il sostegno alla squadra, all’allenatore e alla società dal primo all’ultimo minuto. Martedì sera sarebbe un sogno non sentir volare neanche un fischio.

 

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Il capitano, la nostra bandiera

A questo bisogna aggiungere la non sottovalutazione dell’avversario, perchè la Champions è la Champions e livellamento o livellamento chi arriva agli ottavi le risorse ce le ha per fare una grande partita nell’arco dei 90 minuti, Marsiglia compreso dunque.

L’1-0 non è una montagna invalicabile, ma attenzione, se il Marsiglia fa un gol, i gol da fare diventano tre, ci vorrà quindi molto equilibrio, perchè non sarà una passeggiata.

 

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forlan in una fase della gara d'andata

Con il Chievo si è rivista la circolazione di palla e la capacità di prendere il centrocampo, e come con il Catania la tenacia fino all’ultimo. Quattro gol nelle ultime due partite tutti siglati dal 71′ in poi sono il miglior tassello per avvicinarsi con fiducia a questa sfida, ma anche un richiamo alla pazienza per i tifosi.

 

La miscela della formazione sembra trovata, due esperti e un giovane in mediana, Sneijder trequartista, Pazzini o Forlan da affiancare a Milito in attacco. Maicon e Zanetti terzini sperando che il brasiliano prenda subito le misure nella fase difensiva. Ovviamente Lucio-Samuel davanti a Julio Cesar, partirà tutto da lì, da quei tre che se fanno una prestazione super come ne hanno fatte tante in Champions, due terzi del lavoro sarà già compiuto. Sperando che i biglietti vadano esauriti in queste ore e ci siano 80000 persone a sostenere, tornando per un giorno a fare i tifosi e non i direttori tecnici, gli allenatori mancati o i gossipari. Un giorno per costruire il futuro, tutti insieme, perchè la posta in palio è altissima sotto tutti i profili.

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