Cari amici, nell’ultimo editoriale ci eravamo lasciati con il catastrofismo che accompagna l’improvviso attivismo sul mercato di Thohir, che comporterebbe rischi di terremoti finanziari sulle disastrate casse societarie. In questi giorni non è cambiato molto, Thohir continua ad essere dipinto come un giocatore d’azzardo, un Varoufakis qualsiasi che sta puntando tutto sul rosso sperando che la roulette giri bene. Dello spauracchio soppravalutato del Fair play finanziario abbiamo già detto, con le sue multine che ora non sono più in essere viste le prossime sentenze e la volontà dello stesso Platini di venire incontro proprio a Thohir. Non mi dilungherò oltre e andiamo invece a vedere se davvero il presidente dal “braccino corto” è diventato improvvisamente uno sperperatore. L’Inter ha speso 2,5/3 milioni per la prima rata del cartellino di Murillo, per quanto riguarda Kondogbia la cifrà finale sarà di 30 milioni più bonus da sei, ma quest’estate verrà versata solo una prima rata da 10-12 milioni. Imbula non arriverà, al suo posto dovrebbe arrivare Melo per una cifra bassa, intorno ai 3-4 milioni. Montoya dovrebbe arrivare in prestito così come Miranda, mentre Zukanovic costerebbe un milione. Quindi la spesa per il momento si riduce ad appena 18-19 milioni, più una mezza punta da prendere, che potrebbe arrivare a sua volta in prestito. In termini di entrate si attendono gli undici per Alvarez, 2,5 per Mbaye, 3,2 per Benassi, più i soldi dal Cesena per il riscatto di Garritano. Siamo già intorno ai 18 milioni, più altri soldi che entreranno dalle cessioni di Andreolli, Jesus, Obi, Kuzmanovic, Khrin, uno tra Dodò e Nagatomo, uno tra Guarin e Hernanes, più i tantissimi giovani in prestito che verranno ceduti. Un mercato quindi in linea con un sostanziale pareggio tra entrate e uscite. Infine ci sarà da sborsare una rata dell’acquisto di Shaqiri, ma non dimentichiamo che l’Inter si è coperta con i 10 milioni derivanti dalle cessioni di Duncan e Bonazzoli. Dove sarebbero queste spese pazze?