Calcioscommesse, l’inchiesta indaga anche sulle società

Un altro capitano si è venduto le partite. Dopo Doni dell’Atalanta c’è stata la confessione dell’ex capitano del Bari Masiello, volontario il suo autogol nel derby con il Lecce della scorsa stagione per far perdere la sua squadra. Nell’inchiesta barese entrano in scena tre capi ultrà della tifoseria biancorossa, pronti a scommettere anche loro sulla sconfitta della loro squadra. A quanto pare la voce che il Bari si stesse vendendo l’intero campionato 2010/11 era circolata per tutta la città e ognuno voleva la sua fetta. Ma oltre a Bari anche nel resto d’Italia sembra ora che la notizia fosse di pubblico dominìo, e l’inchiesta barese indaga ora direttamente su due società, Lecce e Sampdoria. Prima di Bari-Lecce un emissario del figlio del presidente salentino sarebbe andato nel ritiro barese, mentre prima di Bari-Sampdoria il centrocampista blucerchiato Guberti si sarebbe incontrato con Masiello abbandonando il ritiro della propria squadra senza incappare in sanzioni. S’indaga se Guberti si sia mosso da solo o mandato dalla stessa società.

 

Non c’è più un epicentro nelle inchieste di Cremona e Bari, se inizialmente sembrava fossimo in presenza di giocatori corrotti da bande di malavitosi con centro a Singapore, in un’intervista a La Repubblica uno della banda degli “zingari”, rintracciato in Macedonia, ha dichiarato che facevano tutto i calciatori, e loro li contattavano solo per avere informazioni su quali partite puntare, mentre dall’altra parte spunta l’ombra del coinvolgimento diretto delle società.

 

Ma noi cosa abbiamo visto in questi anni? Da quando il campionato è a venti squadre assistiamo a finali di stagione senza più obbiettivi per molte società, squadre che hanno già raggiunto l’obbiettivo della salvezza in Serie A a Febbraio, Marzo, e non sono interessate a tentare l’assalto all’Europa League. Competizione considerata una perdita di tempo da molti presidenti, si pensi alle dichiarazioni del presidente del Livorno di qualche anno fa sul dispendio inutile di energie che questa competizione avrebbe sottratto al campionato. Tutti gli anni vediamo squadre partite per salvarsi, autrici di un campionato sopra le aspettative fino a febbraio che le porta al settimo, ottavo posto e poi il crollo con sconfitte in serie nella parte finale di stagione. Si dice, mancanza di stimoli. Ora da queste inchieste e in questi crolli repentini emerge un altro campionato, con altri obbiettivi, sono decine le partite sottoinchiesta, e non c’è solo il Bari. E pensate ad un campionato come quello di B con l’abnorme numero di 22 squadre.

 

Intanto i tifosi del Mantova hanno fatto partire una class action contro i loro giocatori venduti, tra i quali l’onnipresente Gervasoni, che portarono alla retrocessione del Mantova in serie C1.

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