L’Italia esce dal campionato europeo, tante delusioni e tanti rimpianti. La squadra ha dato il massimo, è stata superiore alle aspettative. Comunque tutto sarà archiviato, addirittura dimenticato. Purtroppo ciò che sarà più ricordato è l’atteggiamento e le frasi di alcuni protagonisti, uniti dalla loro appartenenza attuale e passata alla Juventus, quindi lo stile Juve rappresentato da tre persone: Bonucci, Conte e Vialli.
Il signor Bonucci – non nuovo a manifestazioni di grande classe, già segnalate nell’articolo precedente su questo sito. Ci tiene molto a sciacquare la bocca altrui, forse voleva fare l’igienista dentale. Nella intervista concessa ai proni giornalisti italiani ha precisato che le sue urla dopo il rigore realizzato (“E’ per voi”) erano riferite a tutti quelli che aspettavano l’eliminazione dell’Italia, potremmo dire in pieno stile Conte.
Il signor Conte – da tempo lotta con tutto il mondo, si considera (forse anche lo è) un grande allenatore che addirittura insegna calcio ai suoi giocatori-soldati, essendo da alcuni paragonato a Napoleone. Lo stile Juve emerge chiaramente quando si propone, meglio si sente, il depositario della verità del calcio, sprezzante verso chi non la pensa come lui, soprattutto con atteggiamenti paranoici ben riassunti dalla sua ultima intervista, uguale a tante altre in cui afferma, “non nego che avrei voluto continuare, ma di fronte ad alcuni fatti non ho potuto soprassedere. Anche perché non vedevo nessuno al mio fianco, ho dovuto fare da solo la guerra (?), ma a qualcuno non piacevo, non mi sono mai sentito appoggiato da nessuno”.
Il signor Vialli – Appena intervistato dai giornali inglesi in quanto Conte sarà tra poche settimane allenatore del Chelsea, ha dichiarato in modo perentorio che dopo le delusioni della scorsa stagione, i giocatori del Chelsea hanno bisogno di “tenere la bocca chiusa e ascoltare Conte”. Questo è vero stile Juve e così devono regolarsi a Londra, al Chelsea, giocatori e giornalisti UK: Shut Up!
Insomma uno ti sciacqua la bocca, un altro te la chiude e tutti devono inchinarsi al nuovo Mosè del calcio con i suoi insegnamenti, il suo credo. Un Mosè che si considera addirittura Dio, in costante delirio onnipotente, paranoico, ripeto al di là delle sue innegabili capacità come tecnico.
Tanti auguri ai tifosi del Chelsea, ai giornalisti inglesi che già hanno iniziato a presentarlo come un salvatore dei Blues scrivendo che “Egli ha stuzzicato l’appetito dei fans del Chelsea, che ora attendono con ansia il suo arrivo a Stamford Bridge, la sua reputazione come uno degli allenatori più importanti d’Europa è notevolmente migliorata”, presentandolo come una figura carismatica che porterà eccitazione quando prenderà in carico il Chelsea, ma alla fine concludono “anche se il suo stile, la sua strategia alla fine non ha pagato”. Un modo tipico degli inglesi che all’inizio ti ammirano, se ottieni risultati ti esaltano, ma ai primi insuccessi ti distruggono. Basta ricordare quanto è successo a Capello.