Javier Zanetti ieri ha giocato l’800esima partita con la maglia dell’Inter, sono passati 17 anni dal suo esordio con il Vicenza, il capitano ha passato quasi metà della sua vita con questa squadra. Ieri è partito come terzino sinistro, dopo pochi minuti Mudingay si è infortunato e c’era Zanetti pronto a scalare a centrocampo.
Castellazzi sostituisce Handanovic tra i pali, coppia centrale difensiva Silvestre-Ranocchia, terzini Maicon e Zanetti, poi dopo il già detto infortunio a Mudingay entra Nagatomo, rombo a centrocampo con Cambiasso vertice basso, Sneijder trequartista, mezz’ale Guarin e Mudingay, poi Zanetti e Guarin a sinistra. In attacco Palacio e Milito, tutte e due di movimento.
Parte bene l’Inter, Maicon attacca, Mudingay e Palacio non controllano la palla in area in situazioni invitanti, Milito finisce a terra in un contrasto. Poi i ritmi calano, l’Inter mantiene un pulito possesso palla, ma senza affondare, la partita si fa compassata e noiosa fino al 23′ quando Cambiasso raccoglie una respinta corta della difesa rumena su corner e incontrastato scocca al volo per l’1-0.
La reazione del Vaslui è solo in un tiro da fuori di N’Doye, migliore dei suoi, Castellazzi si supera. Prima della fine del primo tempo Palacio colpisce il palo pieno.
Nel secondo tempo l’Inter ha più spazi per agire di rimessa e la manovra è più fluida, con Sneijder che si cala perfettamente nella parte mettendo i movimento a turno i compagni, ma è Guarin il migliore a salire a fari spenti, le sue conclusioni sono però fuori misura o controllate dal portiere Coman. Nella fase centrale del secondo tempo l’Inter va in debito d’ossigeno, il Vaslui va vicino al pari per la seconda volta con una clamorosa mischia in area, ma i nerazzurri colpiscono in contropiede con Palacio che scavalca Coman in uscita. Partita chiusa, nel finale il Vaslui fa incetta di calci d’angolo senza costrutto, mentre l’Inter va vicino al terzo gol ancora con Guarìn e con il nuovo entrato Coutinho.
E’ stato un buon test, contro una squadra meno ruvida tecnicamente dell’Hajduk, ma parimenti ingenua e poco pericolosa, anche se le partite vere sono un’altra cosa. Tanti i giocatori che si sono messi in luce, Zanetti portentoso nelle chiusure difensive, Guarìn ad accompagnare i contropiedi, Sneijder ad illuminare il campo, Milito e Palacio a fare volume di gioco in avanti, Maicon con delle fiammate, Cambiasso col suo gran gol al volo, Castellazzi con la parata della serata. Complessivamente l’Inter ha giocato in maniera deteminata, senza sbavature, compassata a tratti, l’impostazione della manovra è spesso affidata ai centrali a conferma che manca un regista davanti alla difesa, partendo bene in contropiede nella prima metà del secondo tempo, appannata nel finale, ma senza quasi mai rischiare.