Bolingbroke: “Basta, fateci giocare al pomeriggio”

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E’ passato quasi inosservato il grido disperato di Bolingbroke, che l’altro ieri è tornato a chiedere alla Lega di giocare al pomeriggio, in modo da essere visibile in prima serata nel mercato asiatico. In realtà giocare di pomeriggio sarebbe anche misura ben accolta per chi in Italia segue le partite allo stadio. In un modo o nell’altro, nonostante i ripetuti appelli di Thohir e ora di Bolingbroke, l’Inter in aprile giocherà di nuovo quasi sempre alla sera. Presidenti come Thohir o come Saputo del Bologna stanno disperatamente cercando di far capire ai burocrati in Lega e alle teste vuote dei presidenti italiani che la serie A, se non si provvede con le riforme necessarie, rischia di deperire e perire. Il magro bottino in Europa, o per meglio dire nullo, con nessuna squadra italiana ai quarti di Champions e EL è il risultato dell’incapacità del calcio italiano, un tempo il più bello al mondo, di attrarre investimenti, produrre ricavi e quindi di portare campioni nel nostro paese. La scelta degli orari può apparire banale, ma è il primo passo necessario per essere visibili al momento giusto e nei posti giusti, non ci vuole molto a capirlo. A volte viene da chiedersi, ma chi gliela ha fatto fare ai Thohir, ai Saputo e ai Pallotta di venire in Italia, per poi magari trovarsi contestati per una vetrata costruita in curva.

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