Che la comunicazione in casa Inter sia ferma agli anni ’50 è cosa nota. E non dico che bisogna copiare il Milan, con gli elicotteri dal cielo e i nuovi arrivati che affermano di essere tifosi del Milan da bambini (A dire il vero queste stupidaggini offensive dell’intelligenza dei tifosi le dicono anche molti neoacquisti in casa Inter). Ognuno ha il suo modo. Ma ieri è andato in onda il raduno più dimesso e dismesso della storia del calcio. Nessuna conferenza, ma nemmeno nessuna dichiarazione dei presenti, nessun dirigente presente, tifosi abbandonati fuori dai cancelli. Più che di una cattiva comunicazione siamo in presenza dell’assenza totale di comunicazione, l’acomunicazione interista. E’ pur vero che la presentazione ufficiale della squadra avverrà a Pinzolo, ma perchè non trasmettere nulla di nulla il giorno del raduno? E in fondo perchè non fare la presentazione ufficiale in sede, anzichè in ritiro in un clima da sagra di paese? Se si voleva dare un segno di sobrietà alla “meno parole più fatti” l’effetto è stato quello di un clima di dismissione, alimentato dalla situazione di stallo nella trattativa con Thohir e nelle operazioni di calciomercato. In tutto questo Berlusconi ha avuto campo libero di tirare un colpo basso a Moratti, “Per me e la mia famiglia il Milan è un fatto di cuore e se dovessi vendere le mie società l’ultima sarebbe il Milan”.