“Problema arbitri? Non direi così. E’ importante per gli arbitri mantenere la gara divertente e corretta. Il buon arbitro non vuole essere al centro dell’attenzione, perché è parte del gioco. Anche io sono parte dell’Inter, ma le decisioni le prendiamo tutte insieme. E l’arbitro fa parte del gioco. Che l’Inter chiuda in 10 quasi tutte le partite è curioso, ma non è giusto. Così i giocatori, lo staff, il tecnico Roberto Mancini rispettano gli arbitri. Quindi gli arbitri devono rispettare il gioco, non dico me”. Intervistato da Sportmediaset, Thohir ha preso posizione sulla vicenda arbitri e sull’abnorme numero di cartellini gialli e rossi comminati alla squadra nerazzurra. A differenza di quanto si è detto in giro, il presidente nerazzurro non ha fatto un intervento contro gli arbitri, ma è stato fermo e deciso nell’esporre le proprie ragioni. (Continua sotto)
Non è un Thohir contro il sistema che si lancia contro i mulini a vento, ma è un Thohir che cerca di fare sistema, proponendo un nuovo modo di arbitrare (nuovo per il campionato italiano), dove la spettacolarità del gioco sia salvaguardata e in questo modo ne benefici tutto il prodotto. Thohir è alla ricerca di un interesse comune tra Inter, arbitri e prodotto serie A nel suo insieme. Quale sarà la risposta? E’ una strategia che può apparire ingenua, ma in realtà è molto concreta. Il campionato italiano non può più permettersi altri scandali e zone d’ombra, pena la totale svalutazione a livello mondiale. La seria A non è più il campionato più ricco del mondo e secondo gli analisti non lo sarà più per molti anni ancora. Per attrarre comunque investitori e calciatori, che se non top-players, siano quanto meno di buon livello, deve curare altri aspetti, tra cui la trasparenza e la regolarità. L’alternativa sarebbe il suicidio per tutto il sistema calcio italiano. Sarebbero davvero così stupidi?