Un quarto d’ora nei blocchi, con le squadre a specchio, poi l’Inter ha rotto gli argini e ha deciso di attaccare. per la prima volta in questa stagione si è vista una squadra attaccare con sette effettivi, lasciando in difesa solo i tre difensori. Anche Cambiasso ha partecipato alla fase offensiva e l’Udinese ha subìto questa offensiva organizzata. Palacio si allargava in fascia portandosi dietro un difensore e Guarin andava in area a fare la prima punta centrale schiacciando in area gli altri due centrali; Jonathan e Nagatomo attaccavano alti, costringendo in ripiego le due mezz’ale, in questo modo si creava molto spazio centralmente per Alvarez, che giostrava da trequartista e per Cambiasso, che scalava a sua volta in avanti da mezz’ala sinistra. Cambiasso aveva così due occasioni arrivando a rimorchio, anche se poi i due gol giungevano da calci piazzati. Una volta segnati i due gol, si entrava in un’altra partita, dove Mazzarri chiedeva ai suoi di gestire il risultato, non facendosi rimontare come nelle altre quattro precedenti occasioni. Missione compiuta, ma c’è da dire che anche ieri sono emersi i limiti del centrocampo nel gestire la palla, in particolare Taider ha perso diversi palloni in disimpegni e appoggi. Si è fatta sentire la mancanza di un regista come Kovacic, che facesse possesso palla e non costringesse i difensori a lanci lunghi preda della difesa avversaria. Un cambio Taider-Kovacic avrebbe potuto cambiare qualcosa. Oppure Guarin-Kovacic, spostando Alvarez sulla trequarti sarebbe potuto servire, anche perchè è vero che Mazzarri è stato costretto a tre cambi per infortuni, ma due di questi nell’ultimo quarto di gara. Quindi al di là dei cambi obbligati il tecnico non ha mai pensato a un cambio tattico a gara in corso, anche per limitare Badu, che ha goduto di grande libertà, sul quale si sarebbe potuto dirottare Taider in un centrocampo Kovacic-Cambiasso-Taider.