Derby povero lo avevano battezzato e così è stato per tre quarti di gara, tanto era piatto e statico un centrocampo composto da Taider-Cambiasso-Zanetti, mentre dall’altra parte Muntari e Poli ci mettevano più polmoni, ma poca fantasia. Meno male che ci sono i cambi, che possono ribaltare una partita. Il primo cambio al decimo del secondo tempo. Kovacic prende il posto di Taider e va fare il trequartista, mentre la linea mediana si schiera con Guarin interno destro, Cambiasso centrale e Zanetti interno sinistro. L’Inter inizia a prendere possesso della trequarti avversaria, Kovacic viene incontro a smistare palloni, mentre Guarin di fatto fa il secondo trequartista spingendo in profondità. Ma è la sostituzione di Zanetti che cambia del tutto l’assetto della partita. Al suo posto entra Kuzmanovic, l’azione che fa da preludio al gol è emblematica. Kovacic si abbassa ad impostare l’azione, smista a Nagatomo, Kuzmanovic taglia in diagonale verso l’esterno portando via De Sciglio e permettendo a Nagatomo di sfondare verso l’interno e servire Palacio, al quale Abbiati nega momentaneamente il gol. Con un centrocampo Guarin-Cambiasso-Kuzmanovic e Kovacic trequartista l’Inter ha ora due mezz’ale che aggrediscono la profondità e ci mettono maggiore fisicità nei contrasti fisici, Kuzmanovic sovrasta Poli nei duelli aerei e lo lascia sul posto quando si butta in area, Nagatomo ha finalmente qualcuno con cui duettare, dall’altra parte Guarin partendo da dietro è più straripante e imprevedibile, mentre Kovacic gioca sì trequartista, ma si abbassa continuamente ad impostare, dando fosforo al centrocampo. Poi il terzo decisivo cambio. Fuori Cambiasso e dentro Icardi. Ora l’Inter gioca con un 3-5-2 secco con Guarin-Kuzmanovic-Kovacic a centrocampo e Icardi che affianca Palacio. Nell’azione del gol il Milan è costretto a schiacciarsi, Guarin, Kovacic e Nagatomo vanno in profondità fino all’area, Jonathan serve Guarin in verticale e l’assist del colombiano trova lo stupendo colpo di tacco di Palacio. Il natale è un po’ meno povero.