Tripleti e minitripleti
Partiamo dal torneo più importante e prestigioso, la Champions, quindi dal vincitore, il Liverpool, che ha battuto il Tottenham 2-0, e scegliamo Il commento dell’allenatore dei Reds Jurgen Klopp che meglio riassume questa finalissima, “non è stata una buona partita”. Congratulazioni a Klopp perché molto corretto e sincero in quanto la prestazione del Liverpool non rimarrà nella memoria, ma il successo durerà per sempre. Diciamo la verità, è stata una finale decisamente povera e non si è visto un matc da Premier League. Forse è stata la pausa di tre settimane tra la fine della stagione e questa finale, ma abbiamo visto una gara disseminata di errori e poco brillante. Anche il Tottenham non potrà ricordarla in maniera memorabile, non solo per la sconfitta, ma soprattutto per come l’ha giocata e per le scelte dell’allenatore Pochettino, abitualmente molto valido. Harry Kane era perfettamente in forma? Mauricio Pochettino ha commesso un errore includendolo e lasciando fuori Lucas Moura, l’uomo della tripletta contro l’Ajax nella semifinale di ritorno ad Amsterdam? In realtà è difficile esprimere un giudizio definitivo, ma i dubbi rimangono.
Passiamo ora alla finale di Europe League e anche in questo caso non abbiamo ammirato le squadre inglesi e il tipico gioco da Premier. Il Chelsea ha vinto approfittando con merito delle opportunità avute, meglio concesse dall’Arsenal e il risultato finale, 4-1, non concede dubbi. Sorprende semmai Emery, allenatore dei Gunners, che aveva vinto col Siviglia ben 3 Europe League consecutive, ma si è rivelato il maggiore responsabile della sconfitta. Parte bene l’Arsenal, sembra mettere sotto scacco i Blues, ma poi si dissolve e via via è la squadra allenata da Sarri a trovare spazio e prevalere. Il tema di questa gara, in un certo modo surreale perché giocata a Baku a quasi 3.000 km di distanza dalla nazione di entrambe le squadre, è stato il gioco privo di azione prima dell’intervallo per poi esplodere nel secondo tempo con la supremazia e le reti dei Blue, con il collasso della difesa dei Gunners. Un emotivo Sarri ha festeggiato con i suoi giocatori in campo, ma il suo futuro rimane in dubbio nonostante abbia concluso la sua prima stagione allo Stamford Bridge con una nota di successo, ma la Juventus sembra corteggiarlo e forse con successo.
Abbiamo descritto e commentato queste finali tutte inglesi e molto attese. Abbiamo messo in risalto l’imprevisto gioco espresso dalle squadre, ma quanto successo non può indurre a disconoscere l’alto livello di spettacolo spesso offerto dalla maggioranza delle squadre inglesi e dall’attrazione della Premier League. Quattro squadre inglesi hanno sorprendentemente giocato due finali in Europa, quattro squadre inglesi sorprendentemente non hanno giocato ai loro soliti livelli.
Vale la pena, allora, ricordare la spettacolare Premier appena conclusa e l’incredibile duello per la vittoria tra Manchester City e Liverpool concluso con la vittoria dei Citizens per 98 a 97 (e non è una partita di basket finita ai tempi supplementari). Due grandi squadre, due grandi allenatori che hanno offerto stupende partite. Basti pensare che, nonostante il livello dei vincitori, il City è stato eliminato ai quarti di Champions, “limitandosi” a vincere il campionato inglese. Ha però vinto anche la FA Cup e la Coppa d’Inghilterra, un trio di vittorie nazionali denominato treble, equivalente del triplete.
Ma qui interviene il vero tifoso interista. Allora, appena letto del treble/triplete conquistato dal City, ci è venuto un commento che potrebbe fare l’Avvocato Prisco: Non esageriamo, quello lì è un tripletino, il triplete vero è quello nostro del 2010 e nessun altro in Italia l’ha ancora conquistato. Forza Inter.