L’Udinese ha fatto 10 punti nelle ultime 11 partite di campionato con due sole vittorie, quattro pareggi e ben 5 sconfitte, tramutando quella che fu un’infinita serie di vittorie casalinghe nel girone d’andata in pareggi come gli 0-0 con Atalanta e Cagliari e l’unica sconfitta casalinga con il Milan. Nell’ultima in casa l’Udinese è però tornata a vincere con il Parma 3-1, interrompendo la pareggite casalinga che durava da tre turni, mentre nell’ultimo turno in trasferta all’Olimpico con la Roma ha perso 3-1 nei minuti finali, perchè se in casa è arrivata la pareggite, in trasferta sono arrivate ben quattro sconfitte, tra cui una persino a Novara, rimontando invece con il pari a Palermo e vincendo a Bologna.
Non è più quindi l’Udinese del girone d’andata? Non direi, anche se Guidolin è bravissimo a farsi sottovalutare e a presentare una squadra dimessa, l’Udinese ha più che altro gettato al vento alcune partite, come quella col Milan, in vantaggio e sprecando occasioni su occasioni per raddoppiare, per poi farsi raggiungere e rimontare nei minuti finali. Nei minuti finali è arrivata anche la sconfitta di Roma e andando più indietro nel tempo anche la sconfitta a Marassi col Genoa è stata frutto di una partita dominata e non chiusa, immeritata anche la sconfitta a Torino con la Juve.

Non si può parlare però solo di crisi di risultati, il calo è coinciso con la ripresa dell’Europa League, dove l’Udinese ha giocato delle vere e proprie battaglie dimostrando di tenere molto alla competizione, per la quale la formazione friulana si era attrezzata con una rosa di 29 giocatori, anche se ovviamente non tutti allo stesso livello.
Infatti gli infortuni di Basta, Isla, Armero, Benatia, Floro Flores e qualche acciacco a Di Natale sono un altro fattore di questo calo, senza dimenticare che il periodo della coppa d’Africa ha portato via il pilastro del centrocampo Asamoah. E’ vero anche che l’Udinese è un moto ben oliato e collaudato che gioca la palla in tutte le zone del campo con ampiezza e profondità, e nessun sostituto ha sfigurato, ma quando hai mezza squadra titolare fuori qualche punto lo finirai per perdere. Sono convinto che senza la Coppa d’Africa, gli infortuni e l’Europa League l’Udinese avrebbe potuto lottare fino alla fine per lo scudetto o quantomeno il terzo posto a quest’ora sarebbe in cassaforte. Meglio per noi, che ora andiamo a Udine a giocarci il biglietto per fare i play-off per il terzo posto, peggio per noi se sottovaluteremo quest’Udinese dimezzata, ma pur sempre quasi imbattibile in casa, senza più impegni europei dopo l’eliminazione di Marzo e che nell’ultimo confronto al Friuli ci asfaltò (Gennaio 2011), ma non andò meglio all’andata al Meazza con un micidiale Isla (che tanto starebbe bene con la maglia nerazzurra) che ci punì.

Intanto Mercoledì sera dopo la sconfitta a Roma Guidolin ha già cominciato la pretattica del profilo sommesso affermando che arrivati alla fine di questa stagione con la benzina finita, vince chi è più forte, cioè vorrebbe dire l’Inter. Ma in un’altra occasione più sincera ha detto anche che vince chi ha più nervi.
Quindi nervi saldi a Udine e massima attenzione contro una squadra che gioca realmente con il 3-5-2, e non con gli esterni che sono in realtà due terzini come spesso capita, ma un vero centrocampo a cinque che spesso diventa a sei con la seconda punta che scala a centrocampo. Gli attaccanti dovranno quindi dare una grossa mano in fase di non possesso palla al centrocampo. E ovviamente non si può dare mezzo centimetro di spazio a Di Natale. Da parte nostra nemmeno noi siamo da sottovalutare nonostante le assenze in difesa, l’Inter di Stramaccioni è una squadra che crea e segna tanto, sarà una bella partita tra due squadre che giocano a calcio senza mezzucci. Infine l’Udinese ha preso il 40% dei gol subìti nell’ultimo quarto d’ora. Crederci fino alla fine.