Il Verona si è schierato con un 4-3-3, catena di destra Cacciatore-Sala-Romulo, catena di sinistra Albertazzi-Marquinho-Iturbe, davanti alla difesa Donati, centrali Moras e Maietta, punta Toni. L’Inter ha risposto con il 5-3-2, catena di destra Campagnaro-Jonathan-Guarin, catena di sinistra Rolando-D’Ambrosio-Hernanes, davanti alla difesa Cambiasso, centrale Ranocchia, seconda punta Palacio e prima punta Icardi. Inter compatta dietro, con tutti dietro la linea della palla tranne Icardi, vediamo allora questa fase difensiva che sta consentendo di macinare punti. Se il Verona partiva dalla destra Hernanes saliva in chiusura sul terzino Cacciatore, Cambiasso si allargava a chiudere sulla mezz’ala Sala e D’Ambrosio rimaneva basso in marcatura su Romulo. Da qui non si passava, solo un break di Cacciatore che rubava palla a D’Ambrosio creava un pericolo, ma l’azione sfumava. Sull’altro lato la mezz’ala Marquinho in fase offensiva si posizionava tra le linee da trequartista, se Guarin lo seguiva si creava campo per il terzino Albertazzi, che però non ne approffittava limitandosi al compitino, appoggiando per Iturbe che, marcato da Jonathan, andava a cercare il fondo per crossare. In questo modo il movimento di Marquinho era sempre ignorato. Se Guarin invece saliva su Albertazzi era Cambiasso a chiudere su Marquinho. In attacco l’Inter ha sfondato sulla destra, Marquinho spesso andava alto a pressare Cambiasso, lasciando libero Guarin e solo Albertazzi con Jonathan, che vinceva tutti gli uno contro uno. Davvero deludente la prova di Mandorlini, che non è mai corso ai ripari su quel lato e ha operato il primo cambio ad un quarto d’ora dalla fine e gli altri due all’86’. Di routine i cambi di Mazzarri senza cambiare l’assetto.