“Arsene Wenger is a specialist in failure”, uno specialista in fallimenti. Firmato Josè Mourinho. E’ un periodo che l’allenatore del Chelsea ha ripreso la sua attività preferita dopo quella di allenatore e ben mirata a farsi odiare dai suoi colleghi(?) competitors, ma anche avere grande spazio mediatico. Mourinho ha così risposto all’allenatore dei Gunners reo di aver detto che solo il Chelsea può perdere il campionato e lo ha accusato “di aver paura”. Al che il nostro ha pure aggiunto che “Non vince nulla da otto anni, se mi capitasse una cosa del genere al Chelsea me ne andrei da Londra e non tornerei indietro”. In questi ultime settimane il portoghese si è già scagliato con Pellegrini e con lo stesso Rodgers che si è “permesso” di definire il Liverpool un chihuahua che corre vicino alle gambe dei puledri, in primis il Chelsea. Ma la guerra con Wenger è di lunga data: nel 2005 questi accusò l’allenatore del Chelsea di praticare un calcio sparagnino cui fece seguito “E’ sconnesso dalla realtà e non rispetta le persone. Quando uno stupido ha successo diventa ancora più stupido”. La replica fu “Wenger è un voyeur, ama guardare quello che fanno gli altri, prende il telescopio e spia il Chelsea e poi parla, parla”. Insomma un bel duello al veleno tra rivali storici, ma il portoghese si conferma un perfetto, e perfido, esperto di comunicazione poichè conclude la sua ultima intervista, che ovviamente fa subito il giro del mondo su tutti i giornali, ringraziando Capello per quanto detto alla Gazzetta: “Mourinho è l’allenatore dell’anno perchè riuscito in una operazione difficilissima: rivitalizzare Terry e Lampard con la bravura e l’energia dei giovani talenti lanciati”. Punto e a capo, anche se bisogna ammettere che questi giovani li ha davvero lanciati, e valorizzati, al punto che sono divenuti l’ossatura portante della squadra presente e futura. Un po’ diverso da qualcuno che svalorizza o non usa i giovani, mai pronti per la prima squadra e che, si dice, potrebbe allenare vecchi, ma esperti, come Vidic, 32 anni a Ottobre, Evra, 32, Sagna, 30, e via dicendo.
2 commenti su “Allenatori a confronto”
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Si ma non si può paragonare Mourinho a Mazzarri. Mourinho è un allenatore stramegasicuro, Mazzarri invece pensa a giocarsi questa chance in una big temendo che possa essere la prima e l’unica..
Oltretutto credo che in realtà non ci sia tutto questo divario tra il valore del Chelsea e dell’Inter, se vogliamo togliere Jonathan Perreira e Taider (solo 3, ma che giocano sempre togliendo il posto a chi meriterebbe di piu per via di un modulo prestabilito..). ma gli altri potrebbero tutti giocare nel Chelsea, basti pensare che Wallace è già del Chelsea.. se ci può stare Wallace figuriamoci gli altri.. credo che la differenza sostanziale sta nel fatto che i giocatori con un allenatore affermato diventano affermati più facilmente rispetto a dei gicatori che hanno un allenatore non affermato e che è troppo insicuro (o impreparato etc) per affermarsi.. il Chelsea voleva Guatin, Ranocchia, Kovavic.. non ho dubbi che l’Inter, sotto sotto, non sia una formazione inferiore al Chelsea.. lo è Mezzarri a Mourinho..