L’analisi tattica di Napoli-Inter, disastro Campagnaro-Cambiasso

La chiave della partita è tutta negli inserimenti centrali di Dzemaili, mai seguiti da Cambiasso, il quale a sua volta ha goduto di grande libertà nella fase offensiva, ma l’ha sfruttata una volta sola in occasione del momentaneo pareggio, limitandosi per il resto a qualche lancio dalle retrovie.mazzarri-benitez Dzemaili invece è stato determinante in tre gol su quattro. Nell’azione del 2-1 Cambiasso lo lascia andare costringendo Ranocchia ad un confronto atletico nel quale il difensore umbro riesce a limitare i danni, ma non può nulla sull’arrivo a rimorchio di Mertens, perso da Campagnaro. L’azione era nata da una palla gettata in avanti alla cieca da Cambiasso, permettendo il recupero della difesa partenopea. Nel 3-1 ancora la coppia Campagnaro-Cambiasso combina disastri, il primo perde malamente palla andando a ficcarsi in un imbuto, il secondo non riesce a seguire l’inserimento di Dzemaili per evidenti limiti fisici. Anche nell’azione del palo di Insigne il Napoli aveva sfondato centralmente. Infine l’azione del 4-2, ancora Dzemaili manda fuori tempo Cambiasso e guadagna metri, Campagnaro in un primo momento recupera palla, ma poi Dzemaili gliela ruba di nuovo, l’azione si allarga a sinistra per Insigne che manda in rete Callejon. handanovic para rigoreRispettiamo le opinioni di tutti, ma è sconcertante leggere in rete di un Cambiasso che “corre e lotta”, “capitano indomito”, mentre si arriva ad accusare Ranocchia di non aver chiuso contemporaneamente su Dzemaili e Mertens nell’azione del 2-1. La partita è racchiusa tutta qui, Dzemaili da una parte e Cambiasso dall’altra. Benitez ha sfoderato un terzetto di trequartisti folletti, partendo con Callejon a destra, Mertens centrale (era lui che lasciava sempre libero Cambiasso) e Insigne a sinistra.  Poi Insigne è andato a destra nella fase centrale del primo tempo, soffrendo l’intraprendenza di Nagatomo. L’Inter è riuscita a trovare la profondità solo su quel lato, con Maggio decisamente in giornata no, ma Alvarez ne approfittava solo a metà. sull’altra sponda Jonathan e Taider non riuscivano a superare il non irresistibile Revelleire. Nella ripresa la batteria di trequartisti si è schierata con Callejon in mezzo, Mertens a destra e Insigne a sinistra, che ha fatto male a Jonathan. Ranocchia tutto sommato è riuscito a contenere nel complesso Higuain, ma l’espulsione di Alvarez è stata determinante. nagatomo maggioColpa anche di Mazzarri che ha insistito con un 3-4-1-1 davvero improbabile, salvo inserire Icardi solo all’80’ al posto di Campagnaro passando finalmente ad un 4-3-2, con Kovacic, Cambiasso e Guarin a centrocampo. Nel finale Benitez si è coperto con l’ingresso di Berhami al posto di Higuain, ma non ha rinunciato al 4-2-3-1 scalando Callejon centravanti e Dzemaili trequartista. L’Inter è riuscita a rendersi pericolosa solo quando andava sul fondo e metteva in mezzo dei cross bassi, mentre nulla è arrivato dai calci piazzati, pure preparati in settimana, considerata l’altezza media bassa degli azzurri e i due gol presi dall’Udinese la settimana scorsa su calci da fermo. Al di là di tutte le considerazioni tattiche che si possono fare è chiaro che questa squadra arriva alla sosta natalizia già stanca. L’unico che corre è Nagatomo, già detto della staticità di Cambiasso, anche Alvarez e Palacio non stanno bene, Jonathan e Taider non sono brillanti, facile che poi la difesa viene presa d’infilata. Speriamo che il Milan stia peggio.

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