Thohir è sull’aereo che lo riporterà in Indonesia, chissà se anche lì piove così tanto. Già il 28 però sarà di nuovo in Italia, per verificare il lavoro di tutte le componenti della società ed esordire a S. Siro l’1 dicembre per Inter-Sampdoria. Non ho la sfera di cristallo, ma in fondo Thohir è un po’ come me l’aspettavo.
Mette insieme la gentilezza orientale con l’atteggiamento alla mano degli statunitensi, il rispetto delle tradizioni con lo spirito imprenditoriale e la visione innovativa delle cose. Ma quello che ha stupito è il suo atteggiamento volitivo, un vero vulcano, che senza lasciare nulla al caso ha passato in rassegna ogni angolo del mondo Inter, dai dirigenti al settore giovanile, (che rivestirà una grande importanza), passando per i rappresentanti degli Inter Club e i responsabili della comunicazione. Fa sorridere chi parla di “Inter indonesiana”, Thohir porta un modello globale per fare dell’Inter una realtà globale. E tanto entusiasmo e voglia di fare. La strategia mediatica è stata un crescendo, prima la conferenza di presentazione mostrando grande rispetto di Moratti e lasciandogli ancora la scena, poi il primo assaggio da Fazio per farsi conoscere al grande pubblico e all’Italia, quindi dopo essere stato da Pardo, Thohir è passato a illustrare più nel dettaglio la sua strategia e i risvolti più tecnici del suo progetto con due interviste alla Gazzetta dello Sport e al Corriere della Sera. Così si è fatto conoscere meglio e ha conosciuto meglio questo mondo nuovo per lui, ha osservato tutto, in modo da tornare alla prossima visita con le prime direttive. Tra solo una settimana.