Lungi da me non vedere e sottolineare l’apporto di Obi e Poli alla rimonta dell’Inter, due giocatori che vorrei vedere il più spesso possibile in campo, ma siamo sicuri che sia stato questo il fattore determinante della rimonta? I due nerazzurri entrano all’ora di gioco, l’Inter segna dieci minuti dopo. Cosa succede in quei dieci minuti? sicuramente c’è un maggiore dinamismo a centrocampo, Obi va in appoggio delle azioni fin lì in duetto di Nagatomo e Forlan, Poli gioca una partita elastica, ma quante occasioni ha l’Inter in quei dieci minuti? Nessuna.
Il Catania continua ad amministrare, senza nessun particolare scossone. La scintilla avviene con un’iniziativa personale di Forlan, che dribbla verso il fondo un difensore, invece di rientrare, e sorpende Carrizzo con un tiro ad effetto sul primo palo, anziché crossare. E’ da lì che cambia tutto. Da un episodio che riaccende tutta la squadra, tutta. Da quel momento allora Poli e Obi possono dare ancora meglio il loro contributo e risultano determinanti al pari di Forlan, Nagatomo, Zanetti, Milito. Raccontare che il loro ingresso ha d’incanto rivoltato la partita come un calzino è una favola giovanilista, buona a mettere in croce il cattivo Cambiasso, che secondo i racconti dei mass-media sarebbe a capo di un oscuro clan di vecchi che decide la formazione, e Ranieri decidendo la sostituzione avrebbe innescato la rivoluzione dei giovani. Ha invece ben spiegato le motivazioni tattiche di quel cambio Ranieri stesso, con una squadra ormai con quattro giocatori offensivi (Forlan, Sneijder, Milito, Pazzini, più i costanti inserimenti di Nagatomo), c’era bisogno di due giocatori freschi che facessero le due fasi per reggere lo sbilanciamento. Chi ha voluto vederci la detronizzazione di Cambiasso è semplicemente un folle. Di chi ha esultato alla sua uscita ho già scritto cosa ne penso nell’editoriale di ieri ed è troppo triste tornarci.
La partita è stata girata da un episodio, un’iniziativa di Forlan, che ha riacceso tutta la squadra, che si è sbloccata, a conferma che c’è un forte fattore psicologico in questa crisi, non l’unico chiaramente, ma quello di cui aveva bisogno l’Inter prima ancora di un risultato era un semplice gol, semplice a dirsi, che mancava da cinque partite. Perchè un conto è perdere cinque partite e già è crisi profonda, ma se lo fai senza mai segnare neanche una rete tutto diventa maledettamente bloccato. Ora ci siamo sbloccati.
Quei tifosi che parlano di pareggino, agonia, di fronte ad una partita che doveva finire 3-2 se Pazzini non si mangia l’ennesimo gol, di fronte ad una rimonta in queste condizioni, ancora una volta non fanno il bene dell’Inter, ma sembrano quasi volerla vedere andare a fondo per vedersi confermate le proprie disquisizioni tecniche su campagne acquisti sbagliate, formazioni sbagliate e trastulli simili.
Cambiasso