Il sogno di Thohir, miliardi di tifosi

CONFERENZA STAMPA DI MASSIMO MORATTI E ERICK THOHIR Maglia

Cominciamo da Moratti, che nel giorno in cui non è più presidente fatica a staccarsi dalla sua creatura e si pone nel limbo di chi pensa che “è giusto avere un socio e passare a un socio”, dove quel passare può voler dire trovare un socio, così come passare la società a un socio. Ma in questa conferenza congiunta tra il vecchio proprietario e il nuovo proprietario la commozione si unisce al pragmatismo e allora “Non posso negare che per un certo affetto con la società, con i tifosi, questo rende meno facile un passo di questo genere, ma poi vince il pragmatismo, perchè è giusto avere un socio e passare a un socio che abbia questa vivacità, ambizione e porti qualcosa di nuovo, che è proprio l’entusiasmo di paesi che sono in crescita, che vedono l’Inter come un gioiello. Si sono presentati non come usurpatori, ma con gentilezza, attenzione, correttezza.” Thohir avrebbe voluto ancora Moratti presidente, ma è lo stesso Moratti a spiegare che la società deve avere ruoli chiari e definiti e in fondo ora tutta la responsabilità e gli oneri passano ai nuovi proprietari. E allora Thohir presidente anche se lui “ha insistito perchè rimanessi presidente, ma mi sembrava giusto che Thohir prendesse la carica attraverso cui si esprime l’autorità della società, rispettando i ruoli e il rischio di chi prende la società.” Ed eccolo Thohir che si presenta, ambizioso, ma senza proclami, promette di lavorare duro, l’obbiettivo è “rendere l’Inter una squadra vincente, entusiasmante da vedere e divertente”. I tempi?  “Due o tre anni per rendere l’Inter più forte e vincente con le basi gettate da Mazzarri in questi tre mesi”. Già perchè “Una delle mie doti negli affari è la pazienza”. Una pazienza che gli ha permesso di convincere Moratti di lasciargli il 70% della società. Thohir poi cerca di farsi voler bene dai tifosi, cita una frase di Facchetti (“Il segreto di ogni trionfo è la forza della propria convinzione”), dichiara di seguire l’Inter dagli anni ’80, quando era un adolescente, e chiude con le uniche parole in italiano, “Chi non salta rossonero è”, che strappano sorrisi tra i più di cento giornalisti presenti. Già i tifosi dicevamo, è proprio lì che Erick pensa in grande e si lascia andare nell’unica frase roboante della giornata: “In Asia vivono 2,5 miliardi di persone, negli Usa 250 milioni, che possono essere coinvolte e diventare parte della grande famiglia dell’Inter”. Miliardi di tifosi nerazzurri sparsi per il globo, questo è il sogno di Thohir. Tra sogno e commercio.

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