Per saperne di più del progetto tecnico di Thohir siamo ancora a fermi a quell’intervista che la gazzetta dello sport fece ad un suo amico, nel quale dichiarava che Thohir non era uno sceicco dalle spese folli, ma guardava più al modello Arsenal, inteso come valorizzazione dei giovani talenti e non come risultati dell’ultimo decennio. In questi mesi Thohir non si è mai realmente esposto, per rispetto a Moratti, il quale però a sua volta sembra non saperne ancora molto di quella che sarà l’Inter del futuro.
Thohir nei giorni scorsi aveva detto che la parte sportiva sarebbe rimasta in mano a Moratti, almeno in una prima fase. Intanto si va ad intuito e ad indizi. La Repubblica ne mette insieme tre sulla figura dell’allenatore, che si presume dovrà essere uno che punta sui giovani, fa un calcio divertente e percepisca un ingaggio non elevato. Quindi fuori Mazzarri ed eccovi Montella. Ma se c’è Montella perchè non anche Pradè, oppure per un’Inter più internazionale spazio a Leonardo? E che dire di quel gruppo di giocatori attempati con il contratto in scadenza a giugno. Non si può che pensare ad un capolinea per tutti loro. E se giovani devono essere prendiamo il campioncino più forte tra i nati negli anni ’90, quel Verratti, che però sembra stare benissimo a Parigi. Ma una volta Thohir ha twittato che gli piaceva Pirlo, e allora vai con Pirlo all’Inter, un clamoroso ritorno. Ma Thohir è indonesiano, vuoi che non voglia prendere il centrocampista di origini indonesiane Nainggolan, che però non è giovane e nemmeno fortissimo e a dire il vero Cellino lo vende a peso d’oro. Ma non si era detto modello Arsenal, e allora prendiamo il più giovane talento in forza ai gunners, Gnabry. Si potrebbe andare avanti all’infinito. Per oggi fermiamoci qui.