L’Inter e i giovani. Thohir e i giovani. Mazzarri e i giovani. Se ne fa un gran parlare in questi giorni e su Thohir poi, in assenza di fonti concrete, si sta dicendo tutto e il contrario di tutto, dal modello Arsenal all’acquisto di Pirlo, passando per l’immancabile Nainggolan. Si dice anche che ora all’Inter i giovani stanno trovando spazio. Verificarlo non è difficile. I calciatori giovani, dai 22 anni in giù, all’Inter sono sette, su una rosa di 27 giocatori. In questo scorcio di stagione l’unico ad avere giocato tutte le partite è Jesus.
Già titolare dalla scorsa stagione e con gli infortuni di Chivu e Samuel di fatto privo di sostituti sul centrosinistra, anche se nell’ultima amichevole con il Locarno Andreolli è stato provato in quella posizione. Il secondo giovane più utilizzato è a sorpresa Taider, con il quale si è venuto a creare un dualismo con Kovacic, frutto non di un’incompatibilità tra i due, ma della inamovibilità di Cambiasso. Taider ha giocato quattro partite da titolare ed è entrato due volte a partita in corso. Per Kovacic due sole partite da titolare e cinque ingressi a partita in corso. Agli altri giovani rimangono solo le briciole, una sola presenza da titolare per Belfodil e un’altra a partita in corso, mai presente dall’inizio Icardi, entrato cinque volte a partita in corso. Infine due scampoli di partita per Wallace e nemmeno mai utilizzato Olsen. Possiamo tranquillamente dire una cosa: sostenere che Mazzarri utilizza i giovani è quanto di più lontano dalla realtà. D’altra parte lo stesso tecnico, in un’intervista a Tuttosport, è stato quanto mai chiaro. Su Kovacic pronostica tempi di inserimento lunghissimi: “Mateo è giovanissimo, è partito bene, ma ha avuto dei problemi fisici che ne hanno rallentato l’inserimento in squadra. Ha delle doti importantissime e qualità universali, ma bisogna lavorarci per capire quale sia il ruolo che potrà interpretare meglio per la sua carriera. Il trequartista è una possibilità, ma io ho già bene in mente cosa potrebbe fare. Il tempo di maturazione e inserimento in un organico di un giovane può variare. Magari esploderà fra sei mesi o fra due anni. Quello che è certo è che ci vuole la giusta intelligenza per far emergere le proprie doti”. In verità Kovacic un ruolo ce l’ha già, è quello di regista, solo che nel calcio di Mazzarri questo ruolo non è contemplato. Ma è destinato a vedere la panchina a lungo anche Icardi, ““Lui ha avuto un’evoluzione fisica che lo sta condizionando: da quando è arrivato ha acquisito massa muscolare e ha avuto diversi acciacchi che non gli hanno permesso di allenarsi al meglio. Non hai mai giocato nelle condizioni ottimali. Comunque sta crescendo bene, all’Inter poi c’è una responsabilità diversa, la maglia pesa di più rispetto ad altri posti”. Ma anche per i tanti giovani spediti altrove e in prestito Mazzarri ha parole piuttosto fredde: “Bardi, Mbaye, Bianchetti, Biraghi, Duncan, Laxalt, Livaja e Longo sono tutti ragazzi interessanti e qualcuno di loro, se avrà la testa per migliorare e crescere dopo queste esperienze, diventerà un patrimonio importante per questa società”. Tutt’altra musica invece quando si parla di Zanetti, Mazzarri si spinge a dire che, “è talmente eclettico che può fare tutto. Se non cambiamo modulo anche se potrebbe succedere, lui può fare l’esterno a destra e sinistra, la mezzala a destra o sinistra e, se fossi in emergenza, potrebbe anche fare il terzo in difesa”.