Mazzarri a fine partita ha parlato di partita decisa dagli episodi. Non ha tutti i torti, ma ovviamente non basta a spiegare la vittoria della Roma, esagerata nel risultato finale, ma netta nella sostanza. D’altronde la componente episodi c’è sempre, l’avevamo vista nella partita vinta con la Fiorentina, dove tutti gli episodi avevano girato a nostro favore. Si pensi alla partita che aveva fatto Cambiasso, la Fiorentina aveva avuto due grandi occasioni nel primo tempo, tutte e due nate saltando di netto Cambiasso a centrocampo. Se i viola avessero segnato in quelle due circostanze, tutte le celebrazioni sulla grandezza del centrocampista argentino non avrebbero avuto ragione d’essere. Ma passiamo oltre gli episodi, perchè ieri sera Garcia ha vinto portando in risalto tutti i limiti della squadra di Mazzarri. Innanzi tutto il tecnico francese ha imbrigliato il gioco sulle fasce del tecnico livornese, evidenziando che l’Inter non ha un altro gioco. Un lavoro compatto di squadra con terzino, mezz’ala e ala a formare un ripiegamento difensivo perfetto, evitando l’inferiorità numerica sulle fasce, grazie anche all’attenzione dei due centrali che seguivano Palacio nei suoi spostamenti verso l’esterno, ma anche marcature di fatto a uomo, sopratutto grande il lavoro delle due mezz’ale, Strootman su Guarin e Pjanic su Taider. Nonostante i moduli diversi la Roma riusciva di fatto a difendere a specchio. A questo punto l’unico che godeva di un po’ di libertà era Cambiasso, che doveva eludere solamente la pseudomarcatura di Totti. E qui sono emersi tutti i limiti in fase d’impostazione dell’argentino, incapace di verticalizzare o velocizzare la manovra, si limitava a scodellare il pallone sulle fasce intasate. Ma è emersa anche tutta la sua tendenza a nascondersi, come nell’azione del rigore, quando invece di aiutare Jesus pressato da Gervinho, lo invitava a lanciare lungo con i suoi consueti gesti con le braccia. Imbarazzante il confronto con De Rossi, sempre presente in difesa e in fase d’impostazione. D’altronde la differenza tra le due squadre è emersa nella gestione della palla sul pressing avversario. L’Inter ha provato a pressare alto, ma l’alto livello del palleggio dei difensori, di De Rossi e degli attaccanti che venivano incontro ad aiutare ha permesso alla squadra giallorossa di uscirne sempre bene. Dall’altra parte invece i difensori andavano in netta difficoltà sul pressing avversario, in particolare Ranocchia, stranamente essendo il più tecnico del reparto. Si è sentita tantissimo la mancanza di un regista arretrato, quindi si è sentita tantissimo la mancanza di Kovacic e Campagnaro, che nelle precedenti partite ha svolto la funzione di regista. Non è un caso che l’unica grande occasione per l’Inter, il palo di Guarin, è nata dai piedi di Alvarez che si era abbassato, riuscendo a saltare il pressing alto della Roma.